Ogni mese sono quasi 100 i ricorsi che arrivano in tribunale a Genova contro il mancato riconoscimento dello status di rifugiato da parte della commissione prefettizia. A occuparsene sono però solo 22 magistrati (12 dei quali scadranno a luglio) ingolfando così la macchina della giustizia civile. Era stato lo stesso procuratore generale Valeria Fazio a lanciare l'allarme nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Un rifugiato può chiedere lo status di rifugiato alla commissione prefettizia del comune dove è ospitato se ricorrono determinati presupposti. Se la sua richiesta non viene accolta, l'immigrato può impugnare davanti al tribunale civile e poi ancora in appello e in Cassazione. Al profugo può essere però rilasciato un permesso umanitario, un permesso concesso a chi non ha i requisiti per richiedere asilo ma che comunque ha seri motivi di tipo umanitario per potere stare nel territorio.
Il tribunale del capoluogo ligure dall'istituzione della commissione prefettizia locale (prima era a Torino) si è vista inoltrare in poco meno di un anno e mezzo (settembre 2015 fino a oggi) 1691 richieste rifiutate. Dal primo gennaio di quest'anno al 27 marzo sono stati 257 i fascicoli iscritti e 331 quelli definiti, per un totale di 720 fascicoli ancora pendenti. All'udienza è prevista la partecipazione anche di un pubblico ministero: e sono quattro quelli della procura genovese che da dicembre a oggi hanno trattato 527 istanze. Circa l'80 per cento dei casi studiati dai magistrati viene accolto: o con il riconoscimento dello status di rifugiato o, ed è questa la maggior parte dei casi, con il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
La maggior parte dei richiedenti asilo a Genova vengono dal Bangladesh, dal Pakistan, dal Niger, Mali e Gambia.
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