cronaca

Ma resta l'emergenza. Salvetti: "Mancano 8 mila alloggi in Liguria"
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Case popolari, si cambia. Il nuovo bando in Liguria uscirà nei prossimi giorni e porterà con sé novità sui criteri di assegnazione. La più grossa riguarda gli stranieri extracomunitari. Potranno accedere solo coloro in possesso di un permesso di soggiorno valido, con regolare attività di lavoro, ma soprattutto sarà necessario vivere da almeno dieci anni sul territorio nazionale e risiedere o lavorare da cinque anni nell'ambito territoriale Arte per cui si fa domanda. 

Una svolta promessa dall'amministrazione regionale di centrodestra e perfezionata dall'assessore Scajola nelle ultime settimane, in linea con le nuove politiche in corso di definizione a livello nazionale. Riforma che dovrà essere approvata dal Consiglio regionale prima di Pasqua. "Bene dare un regolamento, ma ora devono arrivare le risorse", commenta a Primocanale Stefano Salvetti, presidente ligure del Sicet, il sindacato degli inquilini. 

Tra gli altri criteri spicca quello della residenza di lungo corso: coloro che vivono sul territorio da più tempo avranno più punti in graduatoria. Potranno accedere i nuclei famigliari con Isee non superiore a 16.657,35 euro riferiti ai redditi del 2015. A determinare il punteggio concorrono anche condizioni di disoccupazione, sfratto, disabilità e invalidità, abitazione in immobili senza requisiti igienici, divorzio o separazione. 

COME FARE - Le domande vanno presentate presso gli uffici del Comune entro il 6 giugno 2017. Oltre a chi non ha mai richiesto un alloggio popolare, dovrà muoversi anche chi ha già fatto domanda nel 2014 e ritiene di avere peggiorato la propria condizione. Ma anche coloro che hanno mantenuto gli stessi requisiti devono presentare l'Isee coi redditi del 2015 pena l'esclusione dalla graduatoria entro il 2017. 

L'EMERGENZA -
A prescindere dalla modifica dei criteri d'accesso, resta in Liguria un'enorme carenza di alloggi pubblici. "Mancano 8 mila case - spiega Salvetti - in Liguria abbiamo circa 20 mila alloggi popolari su 990 abitazioni. A Genova, su 330 mila abitazioni, abbiamo non più di 10.500 appartamenti. Ce ne sono 1.200 fermi tra quelli in manutenzione e quelli inagibili". Preoccupa l'abusivismo, ma non come a Milano, Roma e Napoli, frequente per gli appartamenti sfitti. 

L'APPELLO - Ottenere un alloggio popolare, quindi, resta un'impresa difficile. Ma l'invito di Salvetti e delle associazioni del settore è quello di provarci sempre. "Intanto presentare domanda entro il 6 giugno, perché ci vorranno almeno 8-9 mesi per l'istruttoria delle pratiche. Ma la domanda va fatta: è l'unica possibilità anche per far emergere i numeri della disperazione. È importante dare ai politici un segnale perché si occupino delle politiche abitative".