"Ecco che i nodi vengono al pettine e si aprono falle nel muro di omertà". Lo scrive sul suo profilo Facebook Marika Cassimatis, la candidata sindaco di Genova del M5s poi esautorata da Beppe Grillo, all'indomani dell'annuncio di voler presentare un ricorso in tribunale per chiedere una sospensiva del voto online che ha fatto vincere il suo avversario Luca Pirondini e un reintegro della sua lista.Nel suo post con gli hashtag #noisiamogliattivisti #verita' #giustizianonvendetta #metodogenova #m5s Cassamatis allega messaggi di sostegno ricevuti come quello di Rosario che chiede: "perchè allora è stata ammessa alle consultazioni online". Gli risponde Enrico: "Per sbaglio, non pensavano riuscisse a prendere i 27 candidati consiglieri. Infatti Pirondini mi risulta che ha preso 60 voti e lei 28 poi online era più conosciuta e la frittata è stata fatta lì". A seguire un fitto scambio di commenti fra chi sostiene che si tratti di "mafia interna" e che "i monarchi costituzionali sono soggetti alla legge ma i monarchi assoluti no", e chi afferma che Grillo non ha fatto nulla di male. "Mi spieghi che reato ha commesso grillo se ha buttato fuori qualcuno da casa sua", si legge in un post.
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