politica

Considerata responsabile del caso Cassimatis
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Nessuna deroga in Regione Liguria al silenzio stampa deciso dal M5S sul caso Genova, dopo il cambio di candidato voluto da Beppe Grillo, che nei giorni scorsi ha bocciato la vittoria on line di Marika Cassimatis e ha promosso lo sconfitto, Luca Pirondini, che correrà perciò alle comunali. Il gruppo regionale composto da cinque consiglieri ha ribadito, a margine dell'assemblea, di non voler fare dichiarazioni sulla vicenda.

Non parla perciò neppure Alice Salvatore, criticata dai dissidenti che l'hanno indicata come la regista della operazione che ha portato al ribaltamento del voto on line. Solo poche ore prima il deputato pentastellato savonese Matteo Mantero l'aveva attaccata: "E' entrata nelle dinamiche delle scelte del candidato di Genova quando noi portavoce parlamentari siamo tenuti alla larga dalle dinamiche del gruppo. Avrebbero dovuto farlo tutti i portavoce, non vedo perchè una portavoce regionale si debba intromettere nella scelta del candidato sindaco della città, anche se è la sua città" spiega Mantero che già nei giorni scorsi aveva parlato di 'guerra tra bande' nel capoluogo ligure".

Un dissidente della provincia della Spezia l'ha definita "capo bastone" subito dopo avere annunciato l'uscita dal Movimento. Salvatore, plenipotenziari di Grillo in Liguria e la più votata alle ultime regionali, ha preso posto in Consiglio come ogni settimana per presentare alcune interrogazioni ma si è imposta il silenzio stampa sul caso Genova.

Intanto a Roma parla il deputato Alessandro Di Battista:
"Non c'è nulla da risolvere". Lasciando l'hotel Forum dopo aver incontrato Grillo, risponde così ai cronisti che gli chiedono se abbiano affrontato il caso Genova. "State montando un caso", prosegue. "Trasformate una questione relativa alla lista certificata o non certificata in un caso nazionale - dice Di Battista parlando con i cronisti - nel giorno in cui Pd e Fi salvano Minzolini, Buzzi, le banche. In un Paese normale tutte le telecamere dovrebbero stare fuori dal tribunale di Roma per capire il sistema di corruzione Pd-corruzione-Buzzi". Con Grillo, aggiunge, "abbiamo parlato di Consip".