cronaca

A canone accessibile per persone con problemi socio-abitativi
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Per rilanciare la zona di Prè il Museo di Palazzo Reale metterà a disposizione del Comune di Genova cinquanta alloggi a canone accessibile, fino a un massimo di 200 euro al mese, destinati a persone e famiglie con problemi socio abitativi.

Il progetto è stato presentato a Palazzo Tursi dall'assessore comunale al Sociale Emanuela Fracassi e dal direttore del polo museale Serena Bertolucci. ''L'Agenzia sociale per la casa si occuperà di valutare le situazioni in collaborazione con i servizi sociali, - spiega Fracassi - Gli assegnatari dovranno essere autonomamente in grado di mantenere il proprio alloggio e sostenere il canone accessibile''.

''Sarà un processo graduale di recupero, che mi auguro darà una nuova vita a Prè - dichiara Bortolucci - il nostro Ministero di riferimento è anche quello del Turismo, non può sottrarsi alla sfida del rilancio della zona, Prè non è un problema, ma un opportunità''.

Mandare i bimbi nelle scuole di quartiere, ma anche impegnarsi nel volontariato del territorio sono le condizioni poste da Palazzo Reale di Genova per concedere l'affitto agevolato delle abitazioni che ha messo a disposizione del comune. L'intento, infatti, è quello di rivitalizzare il quartiere attraverso diverse operazioni, dalla realizzazione di un ambulatorio, "la casa del Re", che si aprirà tra qualche mese, all'apertura di negozi nel basamento del palazzo, fino, appunto, all'intervento ti sulle abitazioni.

"Il tocco di fantasia di Palazzo Reale - ha spiegato l'assessore ai servizi sociali del Comune di Genova, Emanuela Fracassi - è che, oltre a chiedere alle persone di avere un Isee compreso all'interno di una certa cifra, gli abitanti dovranno impegnarsi per il quartiere e quindi dovranno essere interessati a vivere in via Prè". Un impegno che, ha spiegato l'assessore, potrebbe essere i vincolo dell'iscrizione dei propri figli alle scuole di quartiere ma anche, nel caso di persone interessate ad avviare attivita' commerciali, quello di affittare uno spazio in via Prè.

"O ancora - conclude Fracassi - un impegno di volontariato. Sappiamo che via Pré è ricchissima di esperienze associative, sia di tipo laico del Municipio di tipo religioso, e gli abitanti potranno garantire un loro impegno all'interno del quartiere".