cronaca

E nelle mense della Sant'Egidio è boom: da 90 a 537
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Povera Genova e povera Liguria. Sono sempre di più le persone che vivono in indigenza. Colpa della crisi, anche se le forme non sono più (solo) quelle di una volta. Certo, c’è sempre chi dorme per strada, senza una casa e senza poter soddisfare le necessità più elementari. Ma c’è anche chi una casa ce l’ha, non desta sospetti e poi fa la fila per mangiare alle mense allestite dai volontari. Una realtà che si arricchisce di elementi nuovi, come le vittime del gioco d’azzardo, una piaga sociale sempre più diffusa.

Secondo le stime della Fondazione Auxilium, sono circa 2 mila in Liguria le persone in stato di povertà estrema.
Si parla di casi al limite della sopravvivenza, persone per le quali la casa è addirittura un di più di fronte al rischio di non poter mangiare e dormire. “Solo nel nostro servizio contiamo circa 870 persone – spiega Alberto Mortara – ma non posso pensare che vengano tutti da noi. Crediamo siano circa il doppio”. I dati Istat, sottostimati secondo la Fondazione, parlano invece di circa mille persone in gravissima difficoltà economica.

“Nei centri d’ascolto della Caritas – dice Gigi Borgiani – abbiamo più di 9 mila persone. In prevalenza sono donne con figli, disoccupati, giovani che hanno perso il lavoro, numeri comunque molto alti”. A preoccupare è l’emergenza legata al gioco d’azzardo, un giro d’affari vertiginoso che sforna sempre più poveri. “La Fondazione Antiusura – continua Borgiani – ha visto in due anni un aumento del 300% delle persone indebitate che si rivolgono ai suoi sportelli”. Il poco che si ha in tasca lo si butta in scommesse o slot machine. E si perde anche quello. Una spirale senza via d’uscita.

E poi c’è chi è povero anche se non sembra. Ed è qui che i numeri schizzano drammaticamente verso l’alto. “Un grave aumento dei senzatetto non esiste – afferma Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio Genova – sono anni che siamo intorno alle 200 persone che vivono per strada di notte. Un altro aspetto è invece il servizio mensa. Noi ne apriamo una tre volte alla settimana in via delle Fontane. Giovedì scorso siamo arrivati a 537 persone. E siamo partiti da 90”.