Il saldo è negativo dal 2012 e l'anno peggiore è stato il 2013, quando il saldo fra nuove imprese aperte e cancellazioni ha toccato quota -1.617. Da allora i numeri si sono ridotti, ma anche nel 2016 le chiusure di aziende artigiane (3.258) hanno superato le nuove iscrizioni (2.835), come dire che si sono perse 423 imprese portando il totale del comparto in Liguria a quota 44.577. Secondo l'analisi di Unioncamere Liguria i settori che stanno peggio sono quelli delle costruzioni (-239 unità), le attività manifatturiere (-115 unità) e i trasporti (-75 unità), che tutte e tre insieme rappresentano oltre il 70% del totale delle attività artigiane. I servizi di supporto alle imprese hanno invece registrato un incremento (+72) e le attività più dinamiche sono state quelle dedicate alla pulizia non specializzata degli edifici (+46) e alla cura e manutenzione del paesaggio (+52).
Nelle quattro province solo Imperia ha chiuso l'anno in parità (478 chiusure e altrettante aperture) mentre sia Genova che Savona e La Spezia hanno registrato un bilancio negativo rispettivamente per 198, 152 e 73 aziende. In particolare in provincia di Genova, dove si trova la metà delle aziende artigiane della Liguria, il numero delle iscrizioni ha toccato il minimo storico dal 2010, scendendo a quota 1.377 a fronte di 1.575 cancellazioni. A Savona il saldo è stato di -52. Alla Spezia (-73) la situazione è comunque migliorata rispetto al 2015 - quando le imprese perse erano state 129 - grazie ad una riduzione delle cancellazioni.
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