porti e logistica

Come anticipato da Primocanale.it
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Primocanale.it lo aveva anticipato. E dopo due mesi di silenzio è arrivata l'ufficialità: con l'ultima firma i fondi inglesi Infracapital e Infravia sbarcano sulle banchine di Genova per acquistare il Gip (Gestione investimenti portuali), holding posseduta da Luigi Negri al 40%, famiglia Cerruti 30%, Magillo 20% e Schenone 10%, comprese tutte le sue partecipazioni.

Un'operazione che a Genova significa prima di tutto il controllo del Terminal Sech con il 60%, il 35% del Vte (il resto è di Psa, Singapore) il principale terminal container, il 50% di calata Bettolo. Poi c'è il 35% del terminal Vecon di Venezia, l'80% di TDT a Livorno. Luigi Negri e i suoi soci cedono tutta la parte di attività legata ai terminal contenitori, solo Giulio Schenone resta in società con i fondi, con una quota del 5% e sarà il nuovo ceo del Gip. Si parla di un'operazione da 300 milioni di euro.

La Gip 2.0, con gli stessi azionisti, ha raccolto invece tutte le altre attività: la società di logistica Logtainer, la partecipazione nella società con Neri che gestisce al 50% con la Cilp di Livorno il terminal portuale delle auto e della cellulosa. Inoltre Negri resta agente marittimo attraverso la Finsea, armatore con la Blu Navy che collega Piombino a Portoferraio e imprenditore manifatturiero con la Slam, azienda di abbigliamento per la vela e il tempo libero.

Adesso sarà da valutare la posizione del comitato di gestione rispetto alla richiesta di proroga del Sech, terminal che con il crollo di Hanjin ha perso uno dei migliori clienti. La concessione scade nel 2020. Si dovrà decidere se proseguire nel destinare l'area a terminal contenitori o piuttosto assegnarla ad altre tipologie di traffici, vista anche la necessità di far partire al più presto i lavori in Calata Bettolo. Si teme anche per la tenuta dell'occupazione.