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Squadra senz’anima, calendario duro, ma classifica rassicurante e un nuovo modulo
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Il Genoa si affida a Mandorlini per non rischiare una retrocessione in serie B che ora viene presa in considerazione da tutti dopo i soli due punti in dieci partite conquistati, si fa per dire, da Juric. Il croato paga i risultati negativi, le esternazioni recenti sul mercato della società e uno spogliatoio che indubbiamente non lo seguiva piu’.

E ora? Quanto rischia davvero il Grifone?

Il Genoa non si salva se si guardano i numeri recenti: sconfitte clamorose con Palermo e Pescara, pareggio in casa col Crotone. Significa che la crisi è profonda. Difesa colabrodo, 11 gol subiti nelle ultime 4 gare,  dopo e che per una dozzina di partite quella rossoblù è stata una retroguardia tra le meno battute. Non secondario il problema della porta. Perin fuori causa è una disdetta e Lamanna pare sempre rassegnato, distante dalla condizione e dalla resa dell’anno scorso. E poi c’è Izzo che va sotto processo per le vicende di Avellino e giocoforza sarà distratto. Centrocampo e attacco vanno malissimo. Nessuno convince e il 21enne Simeone fa gia’ fin troppo.  Hiljemark è un rebus, Cataldi è un pesce fuor d’acqua, Lazovic gira al largo e Laxalt è letteralmente consumato.

Pinilla per ora tenta sempre delle rovesciate che sono lo spot del voglio ma non posso. Il calendario poi preoccupa non poco. Realisticamente il Genoa in 13 partite ha un poker di match alla portata Bologna e Chievo al Ferraris, Empoli e Udinese in trasferta. Alla terzultima c’è il Palermo in Sicilia e lì se i giochi sono fatti è una crociera, altrimenti sarà una guerra.

Burdisso e compagni hanno poi un gruppo di scontri difficili con Sampdoria, Atalanta, Torino e Lazio e altrettanti oggi impossibili con Juventus, Milan, Inter e Roma. Quindi serve ripartire al più presto.

Il Genoa non rischia se invece si considera intanto la classifica: pur facendo pochissimo ci sono dietro 4 squadre. Dalla terzultima il vantaggio è oggi tranquilizzante pari a 11 punti dal Palermo. Un gap gestibile senza affanni e il cambio di allenatore dovrebbe portare un po’ di aria fresca oltre a un cambio di modulo che è consigliabile visti i recenti fallimenti. Mai come in questa stagione la salvezza dovrebbe arrivare con 35 punti, forse ne basteranno 34. Insomma 2 vittorie e tre pareggi non sono un bottino troppo difficile. Quello rossoblu’ è un ambiente surrisaldato, persino arrabbiato, ma al Ferraris se la tifoseria almeno nei 90’ sta con la squadra diventa un campo difficile per tutti, un alleato imprescindibile e probabilmente decisivo. Anche perché Pescara, Crotone e appunto Palermo si scontreranno tra loro.