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Per Pisapia la scissione "sarebbe una sciagura"
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"Evitare una scissione" nel Pd, che sarebbe "non solo un peccato, non solo una sconfitta, ma una sciagura per il Paese". E' l'auspicio da "non iscritto" di Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e leader di Campo Progressista, che da Londra, prima della presentazione al King's College, di fronte a una platea di studenti italiani, del film 'Il sindaco professore', dedicato alla figura di Renato Zangheri, storico primo cittadino Pci di Bologna dal 70 all'83, chiede a tutti "un passo indietro per poi farne due in avanti".

RENZI-EMILIANO - Una lunga telefonata ha aperto un canale di dialogo tra Matteo Renzi e Michele Emiliano a due giorni dall'assemblea Pd. Emiliano avrebbe ribadito al segretario la richiesta di non fissare il congresso subito ma tenerlo dopo le amministrative di giugno, per chiuderlo a fine settembre o ottobre.

Lo avrebbe anche rassicurato del fatto che se il Pd dovesse perdere le comunali, la minoranza non addosserebbe a lui la colpa: il Pd arriverebbe con spirito unitario alla sfida per la leadership di ottobre. Emiliano avrebbe inoltre spiegato a Renzi che l'idea di spostare il congresso nasce dalla preoccupazione per la corsa al voto ad aprile.

Il segretario avrebbe detto che non aveva smania di correre al voto e che comunque ora la 'finestra' di giugno è saltata e che per lui Gentiloni può andare avanti fino al 2018. Quanto alla possibilità di un rinvio del congresso all'autunno, il segretario - ma fonti della maggioranza non confermano - non avrebbe chiuso la porta a una riflessione.

FUORIONDA DI DELRIO - Intanto fa discutere il fuorionda Del ministro Graziano Delrio con Michele Meta durante un incontro sul trasporto pubblico nella Capitale. "Non ha fatto neanche fatto una telefonata, su... come cazzo fai in una situazione del genere a non fare una telefonata?.

Entrando poi a Palazzo Chigi, Delrio corregge il tiro e commenta l'appello di Renzi ad evitare la scissione, invito lanciato oggi dal segretario Pd dalle pagine del Corriere della Sera: "Renzi ha fatto un appello, è più di una telefonata - ha detto il ministro -: ha tolto ogni alibi a coloro che pensano che la scissione si possa fare su una settimana in più o in meno per il congresso. Se qualcuno ha deciso nessuno lo farà desistere, ma tutti sono indispensabili nel partito e adesso non ci sono più alibi. E' il momento della responsabilità da parte di altri, la maggioranza ha fatto tutto il possibile".