Sale sul palco per raccontare la sua esperienza di esule, loda e ringrazia CasaPound e il sindaco, per protesta, si toglie la fascia tricolore e lascia l'aula. È successo alla Spezia durante il Consiglio comunale dedicato al Giorno del Ricordo con cui si commemora la tragedia delle foibe e l'esodo dalmata-istriano. Protagonista è stato Armenio Amorino. Il suo intervento era previsto tra le testimonianze per raccontare, anche ai molti studenti presenti, quella pagina oscura della storia recente. Salito sul palco di sala Dante, ha concluso il suo discorso affermando che gli unici che ricordano e portano i fiori nella piazza cittadina dedicata alle foibe sono quelli di CasaPound.
A quel punto il sindaco Massimo Federici si è tolto la fascia tricolore. E, poco dopo, si è allontanato, insieme ad alcuni consiglieri, mentre il Consiglio era ancora in corso.
"Dove c'è Casa Pound non può esserci la città, ecco perché mi sono tolto la fascia tricolore", ha detto il sindaco Massimo Federici. "Abbiamo lavorato 10 anni, tutti insieme, per organizzare una giornata del ricordo dando la parola agli esuli. Molti gli interventi carichi di pathos, nell'ottica della riconciliazione. Un fascista ha colto l'occasione per strumentalizzare la vicenda ancora una volta e parlare di politica", ha aggiunto il sindaco.
Sull'intervento di Amorino hanno preso le distanze gli esuli presenti e anche i consiglieri comunali. Il Consiglio era dedicato alla memoria del pittore spezzino Vittorio Sopracase, recentemente scomparso, figlio di un infoibato e esule alla Spezia. "Questo era un consiglio straordinario per parlare delle foibe come da anni gli esuli volevano. Abbiamo partecipato senza differenze di partiti politici. Quello che ha detto Amorino è del tutto inopportuno, non si può strumentalizzare una tragedia a fini politici", ha detto Maria Grazia Frija, consigliere comunale di Fratelli d'Italia.
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