La zona è quella al termine di via Galvani, un'area "ancora integra, con testimonianze sia storiche che naturalistiche: il vecchio mulino, o frantoio che sia (che varrebbe la pena invece recuperare ad usi pubblici), il corso d'acqua dell'Ora, la ricca vegetazione con il maestoso pioppo bianco, testimone di una flora igrofila queasi del tutto scomparsa dal territorio circostante".
Legambiente parla di "gravi responsabilità" se venissero permessi "insediamenti di fianco ad un corso d'acqua che anche nel recente passato ha dimostrato una potenziale pericolosità, su una collina interessata da movimenti franosi, aumnetando di fatto il coefficiente di rischio idrogelogico per il quartiere sottostante. Bisogna dimostrare con i fatti che l'attenzione verso il paesaggio collinare e la prevenzione dei rischi naturali è realmente diventata una conmsapevolezza della classe politica".
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