porti e logistica

Oggi delicato confronto in Confindustria Genova
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È bene che i lettori non esperti del settore portuale e delle modalità delle nomine ai vertici del Porto sappiano alcune cose che potranno modificare decisioni che riguarderanno il futuro delle intere città, scelte che toccheranno anche la vita di tutti noi. Recentemente è stata applicata la nuova legge portuale che ha cambiato il modo con cui vengono nominati i membri del comitato di gestione, " la stanza dei bottoni" .

E' stato nominato un presidente, Paolo Emilio Signorini, ottimo manager pubblico di grande esperienza e intorno a lui devono essere nominati 4 rappresentanti degli enti: uno dal Comune di Genova, uno dal Comune di Savona, uno dalla Regione Liguria, uno dalla Capitaneria, ma senza diritto di voto.

Un voto quindi cambia molto quando si dovranno prendere certe decisioni e qui si scatenano le lobby per piazzare un nome "amico". La Regione ha indicato una persona perfetta per capacità, età, competenza e mancanza di conflitto di interessi.

Savona ha presentato un signore tecnicamente bravo ex presidente del Porto, fratello del primo dirigente del Porto di Savona, consulente di un grande operatore portuale e in età pensionabile. Sembrerebbe che ci siano diversi motivi di incompatibilità e il suo fascicolo è sul tavolo di Anac.

Per Genova il sindaco Doria ha avuto molte richieste per indicare questo o quello dal partito, sia dai vecchi che dai nuovi, e ora da taluni operatori diretti interessati che da questo comitato devono essere controllati. Loro vorrebbero inserire un nome a loro gradito, una roba tutta italiana che puzza di vecchie abitudini che invece dovrebbero essere seppellite proprio dalla nuova riforma.

Nel dubbio Doria si era auto indicato come membro del comitato ma è il Presidente che deve nominare ufficialmente i membri su indicazione proprio degli enti sopra citati. Ma se ha dubbi sulla legittimità delle nomine, come successo in altri casi in altri porti, può procedere, prima della nomina, ad inviare i curricula dei candidati all’Autorità per l'Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone il quel deve dire se le nomine sono legittime o meno.

Ora che sono state inviate però Marco Doria entra in crisi a Palazzo Tursi e pensa di rinunciare e qui prontamente i lobbisti più accaniti cercano di sostituire il suo nome con altro di loro gradimento. E allora ecco l'assemblea in Confindustria per fare pressione su un nome o su un altro senza però considerare alti profili, ma semplici interessi di facili relazioni per avere un voto che su quattro può contare molto.

E' triste e sbagliato. Innanzitutto perché i nomi che si sentono è probabile che non passino al vaglio dell'analisi di Cantone creando un altro lungo periodo di stallo: il Comitato non si può riunire finchè Anac non ha completato il suo iter.

Non solo. Il rappresentante che deve essere eletto dal Comune non deve essere uno del Porto, ma uno del Comune, un rappresentante di tutti noi cittadini che sieda in quel contesto proprio per coniugare le esigenze del Porto con quelle della città per far crescere insieme proposte, valutare i problemi del traffico della viabilità, gli investimenti produttivi per ambedue le realtà portuale e cittadina.

Il Comune di Genova non può e non deve assolutamente lasciare questo posto a chicchessia, quel posto è nostro, di tutti noi genovesi e quello di Savona è dei savonesi.

Qui si calpesta il diritto dei cittadini per interessi personali e tutti dobbiamo saperlo e capirlo a partire dai partiti in primis il Pd che deve rispettare tutti noi e non rendersi partecipe di una spartizione di poltrone pro domo questo o quello e non pro domo della città.