
Il Cociv ha chiesto anche l'annullamento delle note del sindaco in cui si chiedevano ulteriori informazioni e integrazioni, oltre al risarcimento dei danni subiti a seguito della sospensione dei conferimenti.
"Sono stupita - sottolinea Rita Rossa - in quanto attendevo la riunione, già in calendario per mercoledì prossimo, a Torino, per avere elementi di rassicurazione ulteriore nei confronti della cittadinanza".
Il sindaco di Alessandria cerca di chiarire l'accaduto: "Ero e sono perfettamente consapevole che Arpa e Regione avevano certificato il non avvenuto danno ambientale dalle esondazioni del Bormida del novembre scorso e che sempre la Regione aveva attestato che l'argine di separazione tra la Clara e Buona e il fiume poteva essere costruito contestualmente alla ripresa dei conferimenti nella cava".
Rita Rossa spiega l'importanza dell'ordinanza: "Ho ritenuto che su un argomento così delicato fossero necessarie tutte le verifiche del caso. L'ordinanza è un atto concreto per esprimere le preoccupazioni e l'esigenza di trasparenza di una popolazione e non è mia intenzione revocarla prima di quella data e delle valutazioni sulle sue risultanze".
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