È stato accolto in un clima da stadio decisamente fuori protocollo, con tanto di tamburi e striscioni. Rafael Correa Delgado, presidente dell’Ecuador al terzo mandato, poco dopo l’arrivo a Genova si è fermato a salutare i tifosi dell’Emelec, la sua squadra del cuore. Poi è entrato in università, in via Balbi, per tenere una lectio magistralis sull’economia del suo Paese. In Aula Magna, oltre al rettore Paolo Comanducci, una folla di studenti tra cui tantissimi connazionali.
Una visita densa di significato, un ponte che si ricostruisce. Perché Genova, con quasi 20 mila persone, ha la comunità ecuadoriana più numerosa d’Europa. Negli ultimi decenni è emigrato circa il 20% della popolazione. Ma i dati che cita Correa parlano di un Ecuador che torna a crescere, un’economia piccola ma capace di rispondere alla crisi e arginare la povertà: secondo dati ufficiali, quasi 1 milione e mezzo di persone ne sono uscite.
Ed è a loro, ai giovani studenti, che Correa lancia un appello: “La risorsa più importante dell'America latina siete voi, il talento umano, e speriamo possiate tornare presto nella vostra terra perché oggi l'Ecuador dopo la grande crisi la chiamiamo la Repubblica delle opportunità”.
Un invito che tanti iniziano a prendere sul serio, anche se le radici, in parte, sono in Italia. “Sono molto tentata di tornare nel mio Paese – dice una ragazza – ma qua c’è bisogno di cambiamento, abbiamo una nuova generazione di migranti, ci sono tante cose da fare. Spero di aiutare i miei compatrioti ecuadoriani qui a Genova”. Le fa eco uno studente: “Ci ho sempre pensato. La formazione italiana ha il suo perché e sono legato a questa terra, allo stesso tempo vorrei dare una mano in Ecuador”. C’è anche Carlotta Gualco, direttrice della fondazione Casa America: “Spero col cuore che l’Ecuador continui il processo di riduzione della povertà. C’è bisogno di attenzione al capitale umano oltre che finanziario”.
E se l’Ecuador riapre le porte ai suoi cittadini in giro per il mondo, in cantiere ci sono accordi di scambio per portare in America Latina gli studenti italiani. “Stiamo rafforzando le possibilità in entrambe le direzioni, i nostri ragazzi devono capire che ci sono opportunità di lavoro nei Paesi in via di sviluppo – spiega il rettore Paolo Comanducci – in particolare nel settore tecnologico. Basti pensare alla loro cittadella della scienza e della tecnologia che assomiglia molto al nostro Great Campus”.
Dopo la lezione, incontro con la comunità ecuadoriana a Palazzo Tursi alla presenza del sindaco Doria, che ha pure celebrato le nozze tra Paolo e Narcisa, lei console dell'Ecuador a Genova. Un po’ di tensione dopo pranzo per un falso allarme bomba vicino all’hotel Melià in Carignano, dov’era alloggiato: un pacco sospetto che però non conteneva nulla di pericoloso. Poi un appuntamento a Milano e il volo verso Madrid, per incontrare il premier spagnolo Rajoy.
cronaca
Il presidente dell'Ecuador a Genova: "Ragazzi, tornate: siete la nostra risorsa"
Lectio magistralis in univeristà, Comanducci: "Nuovi scambi"
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