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Juric in confusione ma panchina saldi.
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Come previsto Juric è rimasto col cerino in mano. In fondo il tecnico è sempre il responsabile dei risultati ma il Genoa se è improvvisamente precipitato in una crisi di gioco e soprattutto di classifica non è solo per colpa sua.

Certo, i numeri certificano uno stato di salute della squadra rossoblù preoccupante. Incredibile il fatto che la zona retrocessione fortunatamente sia distante 14 punti dopo che i rossoblù nelle ultime sette partite di campionato, compreso il recupero vincente con la Fiorentina, hanno raccolto la miseria di quattro punti. Se a questi dati viene anche aggregato l’ottavo match, quello di Coppa Italia con la Lazio che ha vinto 4-2, il computo tra gol fatti e subiti è da matita rossa. Nove reti all’attivo, 18 al passivo.

Il due a due con il Crotone ha fatto arrabbiare anche il presidente Enrico Preziosi che ha bacchettato i giocatori per una retroguardia dal ventre molle sottolineando che nel complesso la formazione gioca con troppa paura. Lo stesso Juric ha sottolineato di avere colpe e di non comprendere l’origine di queste prestazioni sconfortanti ormai croniche.

In realtà la cessione di Rincon non ancora sostituito nel ruolo specifico e il conseguente infortunio di Veloso hanno tolto la spina dorsale al Genoa che pare strisciare e non più correre come prima. Mercato quantomeno in ritardo e ora con l’infortunio a Rigoni che starà fermo per alcune settimane le problematiche sono ancora più pressanti. La squalifica di un turno di Cataldi è l’ultima mazzata. La trattativa con la Juve per Hernanes è comunque viva e si parla sempre di Carmona dell'Atalanta, anche se nelle ultime stagioni ha giocato poco. Addirittura c'è chi ipotizza un ritorno di Niang dal Milan.

Bene che Palermo, Pescara e Crotone siano sempre in apnea, ma i tifosi si immaginavano un campionato un po’ più su di tono dopo il successo con la Juventus. Per questo è scattata una mini contestazione ai giocatori e i fischi del Ferraris hanno comunque sommerso tutti.

Squadra già al lavoro per Firenze, cui seguirà il match interno col Sassuolo, quindi la trasferta col Napoli. Un trittico difficile. Juric è ben saldo in sella ma deve dimostrare di essere più lucido nei cambi, ma in fondo in questo momento il convento passa poco anche se battere il battagliero Crotone bastava più concentrazione e un briciolo di orgoglio.