cronaca

Vigili del fuoco: "La situazione è sotto controllo"
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La Liguria continua a bruciare in particolare nell'imperiese la situazione - secondo quanto riferito dal comando dei vigili del fuoco di Imperia - è sotto controllo almeno per ora.

Cinque gli incendi, due dei quali però già in bonifica, che interessano la provincia di Imperia. Il più vasto resta quello di Carpasio, Montalto Ligure e Testico, che ieri ha visto tre Canadair in azione. In serata è divampato un nuovo incendio in località Costa d'Oneglia di Imperia. Resta attivo anche il rogo di Rezzo, che sta scendendo verso il vallone di Pieve di Teco, senza tuttavia creare problemi alle abitazioni. Sono in bonifica gli incendi di Cesio e Chiusanico e di Gavenola.

A Montalto
, nell'Alta Valle Argentina, in frazione Evria il fuoco ha lambito una casa. I vigili hanno sorvegliato l'abitazione riuscendo a tenere le fiamme a debita distanza, ma gli inquilini hanno deciso di trasferirsi autonomamente nella vicina Taggia, dove hanno trascorso la notte. A Cesio, nell'entroterra di Imperia, un'altra squadra ha sorvegliato per tutta la notte un bombolone del gas e ancora stamattina sono presenti due uomini. Altri incendi sono attivi sopra Pieve di Teco e a Caravonica. E' invece stato spento il rogo di località Monti e Grillarine, a Pontedassio. Sono andati già in fumo oltre 1500 ettari di bosco, pascolo e macchia mediterranea.

Nel savonese nuovo focolaio in località Rollo tra Cervo e Andora al confine tra la provincia di Savona e quella di Imperia. Nella notte invece è stato spento senza difficoltà un rogo divampato a Stella Santa Giustina.

Nel pomeriggio le fiamme sono divampate anche a Verezzo-Villetta, nell'immediato entroterra di Sanremo. A Cesio è in corso un sopralluogo, mentre continuano a bruciare anche le alture di Caravonica. Il bilancio degli ettari di vegetazione bruciata si aggira sui 1800 ettari. Decine le unità a terra di vigili del fuoco e volontari. In alcuni casi le fiamme si sono avvicinate alle abitazioni, ma i soccorritori sono sempre riusciti a tenerle distanti dalle case.

L'emergenza è rientrata a Genova dove grazie a un calo del vento, al volo dei Canadair, e al lavoro di vigili del fuoco, forestali e volontari, gli incendi sono stati spenti. Da quello più esteso di tutti a Nervi, a Levante, che ha distrutto circa 1000 ettari di terreno, sino al rogo di Pegli 2, a ponente, dove sono andati distrutti circa 500 ettari di boschi e radure ma continuano a bruciare i boschi dell'entroterra.

INCENDI DOLOSI - Ennesimo incendio di sospetta origine dolosa a Rosso di Davagna, località della Valbisagno dove negli ultimi anni sono avvenuti decine di piccoli roghi. Le fiamme sono state spente in pochi minuti da alcuni abitanti. Sul fatto che siano state appiccate da un piromane non sembrano esserci molti dubbi. I continui incendi avvenuti nelle campagne di Rosso hanno dato vigore alla tesi degli investigatori dei carabinieri forestali che possano essere opera di un piromane abitante in zona. Le indagini per dare un nome all'incendiario sono state avviate dall'acquisizione di alcune immagini registrate da telecamere installate nella vallata e dalla testimonianza di alcuni abitanti.

Un altro incendio è divampato nel pomeriggio a San Marco d'Urri, vicino a Lumarzo, in Valfonabuona. Non destano preoccupazioni invece i numerosi incendi divampati sulle colline di Genova nei giorni scorsi, spenti o ridotti a focolai anche grazie all'utilizzo di un elicottero che oggi ha sorvolato per ore le aree ancora a rischio.

DANNI INGENTI - A fare un primissimo bilancio dei danni per quanto riguarda Genova è l'assessore alla protezione civile, Gianni Crivello, a Primocanale: "I danni sono significativi ovunque - dice - e da una prima valutazione fatta dai tecnici sulle ville, solo per le piante siamo già sui 100-150 mila euro". Ma la stima complessiva è molto più alta. "Anche a Levante ci sono grossi danni, sopra via del Commercio, come anche in Val Varenna dove il fuoco è arrivato a ridosso delle case. Anche mettere in moto la macchina della protezione civile, fornire i pasti, moltiplicare le pattuglie di polizia, ha grandi costi che gravano sulla collettività".