Guidava da tre giorni consecutivi il camionista che nel primo pomeriggio del 22 luglio del 2015, probabilmente per un colpo di sonno, causò un incidente sull'autostrada A21, in prossimità del casello di Cremona Nord (direzione Brescia), nel quale persero la vita due donne che erano a bordo di un'auto e lo stesso camionista, di 50 anni, di Carrara, imprigionato nel rogo dell'autobotte. Il mezzo aveva il cronotachigrafo alterato. Con l'accusa di omicidio colposo plurimo, il pm del tribunale di Cremona Ignazio Francesco Abbadessa ha chiesto il rinvio a giudizio di Federico Bologna, legale rappresentante della Sts srl (Società di trasporti e logistica) di Sarzana (Spezia) e della società stessa, accusata di avere violato l'obbligo di tutela del lavoratore.
Il fenomeno dell'alterazione dei cronotachigrafi, sia analogici che digitali, è in crescita. Di "incremento pauroso" ha parlato il comandante della polizia stradale di Cremona, Federica Deledda. Lo confermano i dati: dalle 70 contestazioni del 2015 si è passati alle 160 del 2016 (+138 per cento). Deledda ha evidenziato la "sensibilità avuta dalla procura, rispetto alla nostra segnalazione, perché non solo è stato chiesto il rinvio a giudizio del datore di lavoro del conducente, ma anche dell'azienda". "Speriamo - ha aggiunto - che da qui si apra la via per essere ancora più incisivi non soltanto sui singoli, ma anche sulle aziende".
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