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Produzione dello Stabile in collaborazione con Progetto Urt
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Risate a scena aperta e calorosi applausi ieri sera al teatro della Corte per il debutto dei 'Manezzi pe majâ na figgia', la celebre commedia di Niccolò Bacigalupo che è stato uno dei grandi cavalli di battaglia di Gilberto Govi.

Rimettere in scena un lavoro indissolubilmente legato alla indimenticabile interpretazione del più grande comico dialettale genovese può apparire un azzardo ma lo spettacolo, prodotto dallo Stabile genovese e dal Progetto Urt in collaborazione con il Festival di Borgio Verezzi, ha invece pienamente convinto grazie alla verve di una compagnia brillante e ben organizzata.

Jurij Ferrini, regista e protagonista, ha avuto il merito di non voler 'rifare' Govi: nel rispetto del testo e delle gag dell'illustre comico genovese ha dato al personaggio di Steva una propria impronta personale, rendendo attuale e moderna la maschera del marito tiranneggiato. C'era dunque Govi nella sua lettura come reinterpretazione autonoma e personalizzata.

Orietta Notari è stata una Giggia strepitosa: grinta, carattere, duttilità espressiva, ha reso omaggio all'arte di Rina Gajoni moglie di Govi nella vita e nella commedia. Bene anche tutti gli altri a iniziare dalla cameriera Claudia Benzi, senza dimenticare Arianna Comes, Stefano Moretti, Rebecca Rossetti, Matteo Alì, Angelo Tronca, Fabrizio Careddu. Spettacolo da non perdere, repliche fino al 5 gennaio.