Strutture di pronto soccorso così affollate a Genova nei giorni di Natale non si vedevano da anni. Un vero e proprio boom che si spiega da un lato con l’arrivo anticipato dell’influenza e dei virus correlati, e dall’altro con la chiusura di tanti ambulatori data la disposizione dei giorni festivi sul calendario. Il risultato è che dal pomeriggio del 25 dicembre si registra un’invasione di anziani colpiti da infezioni alle vie respiratorie (come bronchite e polmonite) e patologie cardiache. “Solitamente succede all’inizio dell’anno, con un picco all’Epifania – spiega a Primocanale Paolo Moscatelli, direttore del Pronto Soccorso del San Martino di Genova – ma stavolta abbiamo avuto una netta anticipazione. In un anziano basta un virus per far precipitare certi equilibri molto delicati”. Ci sono anche le gastroenteriti, ma in misura inferiore. E non capita di rado che qualche anziano si senta male dopo essersi abbuffato contravvenendo a mesi e mesi di alimentazione minimale.
Col pronto soccorso intasato, le raccomandazioni sono poche ma importanti. “Consigliamo sempre di mantenere un contatto diretto col medico di famiglia – continua Moscatelli – e anche di tenere una storia sintetica delle malattie già avute, in modo che la guardia medica o il medico del pronto soccorso possano capire la situazioni e i farmaci che si stanno assumendo”.
Naturalmente la prevenzione: “Quest’anno c’è stato un aumento delle vaccinazioni, ma non ancora sufficiente”. Infine, la necessità di creare un filtro: “Prima di rivolgersi al pronto soccorso, valutare col medico o il sanitario della casa di riposo se è il caso di tenere a casa il paziente. A volte sono richieste motivate, altre volte meno”.
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