
A scoprirlo tre sommozzatori esperti: Andrea Bada del Techdive di Arenzano, Florent Locatelli e Luca Parodi che sono riusciti a rimanere mezz'ora su grandi profondità usando attrezzature particolari e miscele di elio azoto e ossigeno con due ore di decompressione per la risalita. Il relitto segnalato negli ultimi anni dai pescatori a strascico come 'ferratura' pericolosa per le reti si aggiunge alle decine di relitti presenti nel mare Ligure.
IL COMMENTO
Il futuro della nostra lingua scritto nel tema della maturità
Palazzo ex Rinascente a Piccapietra: meglio un museo o un nuovo autosilos?