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Una città senza giovani è un cimitero
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Nella città dei Rassegnati di comodo la sferzata che il presidente del Tribunale di Genova, Claudio Viazzi, ieri ha lanciato ai giovani avvocati che ricevevano il tesserino suona come una bella provocazione. Soprattutto se letta all’avvio di una duplice campagna elettorale, per il sindaco di Genova e per la scelta del prossimo premier.

Che cosa ha detto con la sua abituale verve il presidente? Due concetti importantissimi. Il primo: bravi voi giovani avvocati che avete deciso di provare a svolgere la vostra professione a Genova, sfidando la crisi della città, dimostrando di credere nella sua ripresa e nelle sue potenzialità. Bravi voi, giovani avvocati, che non avete seguito la moda del “tutti all’estero”, andazzo ormai riservato non solo a chi davvero è possessore di particolari doti intellettuali.

Il presidente Viazzi ha sottolineato le difficoltà certamente evidenti ma anche la necessità di non fuggire tout-court impoverendo Genova che ha un disperato bisogno di giovani.

Secondo. Il presidente del Tribunale ha incitato i giovani avvocati a impegnarsi in politica. A farlo proprio in questo particolare momento denso di difficoltà, non lasciandosi trasportare solo dall’indifferenza del non voto alla rabbia o al populismo fine a se stesso.

Due concetti fondamentali che ci piacerebbe sentire ripetere più spesso invece della frase avvilente: “Scappa da Genova, va all’estero che qui non c’è più nulla da fare”. Andare all’estero è importante e certamente molto formativo per qualsiasi carriera. Ma la “fuga” dovrebbe sempre avere un obiettivo di ritorno per servire il proprio Paese e, nello specifico, la propria città. Con la professione e con la politica non lasciandola nelle mani di chi non ha né arte e né parte e sceglie la politica perché non ha altro da fare.

Una città senza giovani è un cimitero. Sarebbe deflagrante che Genova, che ha già uno straordinario cimitero come simbolo di arte e di storia, ne avesse anche uno umano e professionale. E stupisce che dalla politica anche locale non venga una sferzata in questa direzione altrettanto forte come quella del presidente Viazzi.