cronaca

Ancora un vertice a vuoto, alle 10 presidio in Prefettura
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La trattativa tra sindacati, azienda e Città metropolitana non si muove. Anzi, fa addirittura un passo indietro: perché quello che martedì sera poteva sembrare il primo mattoncino di un accordo è tornato in discussione. Difficile al momento vedere all'orizzonte una soluzione alla vertenza Atp Genova, e dopo due giorni di sciopero selvaggio del servizio bus, con tanto di precettazione e sanzioni già annunciate, si prepara una terza giornata di fuoco. Alle 10 presidio con assemblea a Genova, davanti alla Prefettura. Nel pomeriggio si riunirà ancora il tavolo delle trattative. 

I sindacati sperano che stavolta si sieda qualcuno abilitato a trattare e non semplici funzionari o rappresentanti come quelli inviati al secondo vertice. Una situazione che ai lavoratori sa molto di "contentino" dopo aver ottenuto l'incontro come contropartita per togliere il blocco al casello autostradale di Rapallo, deciso in assemblea dopo aver tenuto le corriere ferme in rimessa per il secondo giorno di fila. 

L'obiettivo principale è uno: rivedere lo stipendio al 100%. La paga è decurtata del 30% da tre anni, ma quell'accordo, un sacrificio in favore dell'azienda, è scaduto a gennaio 2016 e da allora i lavoratori percepiscono meno del dovuto. La Regione sbloccherebbe risorse sufficienti a coprire il 10%, ma il socio privato - Autoguidovie Spa, il cui ingresso in Atp ha avuto il parere negativo dell'Anticorruzione - non ha intenzione di aggiungere il 20% mancante. E anche la prima bozza di accordo è stata stracciata. 

"È un modo di fare che non ci piace. Noi abbiamo già fatto proposte: per esempio, se non ci sono soldi subito per gli integrativi la Città metropolitana ce li dia dopo, ma ci dica quanto", attacca Giuseppe Gulli, segretario regionale di Uil Trasporti. Si andrà avanti a oltranza? "Decideranno i lavoratori, hanno deciso loro di bloccare il casello, vedremo cosa succederà".

“Non stiamo parlando di maggiorazioni – spiega Luca Lagomarsino di Ugl Trasporti – ma di quello che spetta di diritto ai lavoratori, a cui hanno rinunciato per il bene dell’azienda”. La riunione è finita in battibecco con la Città metropolitana, incolpata degli effetti nefasti delle privatizzazioni.

Ma adesso c’è un’altra scure che incombe. Secondo i sindacati, al momento Atp necessita di 650 mila euro per chiudere il bilancio in pareggio. Soldi che la Città metropolitana non può dare, perché il regolamento vieterebbe di ripianare i debiti delle aziende in difficoltà, e che competerebbero dunque ad Autoguidovie. Ma così facendo i privati supererebbero la propria quota e diventerebbero di fatto azionisti di maggioranza.

LE SANZIONI -
Ogni lavoratore rischia una sanzione pecunaria da 250 a 500 euro per ogni giorno di sciopero, già avviata la procedura in base alle normative degli articoli 8 e 9 della legge 146 del 1990 che regola il diritto di sciopero sono 140 tra turno mattutino e pomeridiano. A questi bisogna aggiungere altre decine di lavoratori che hanno effettuato lo sciopero selvaggio martedì, quando l'agitazione prevista e autorizzata era di quattro ore. Se sarà stabilito che fra i responsabili ci sono anche i sindacati, anche loro verranno multati, con ammende ancora più pesanti che possono arrivare sino a 25 mila euro al giorno. Sindacati che, però, avrebbero già preso le distanze dalla agitazione selvaggia. Nel 2012 la prefettura di Genova aveva sanzionato per la stessa infrazione gli autisti dei bus della Amt di Genova costretti a pagare per 5 giorni di sciopero selvaggio ben due milioni di euro.

IL M5S DIFFIDA DORIA -
"Chiediamo le dimissioni immediate dell’amministratore delegato Ranza dai vertici di Atp. E chiediamo che il privato Autoguidovie faccia un passo indietro chiaro e inequivocabile, alla luce anche del parere dell’Anac, che ha giudicato illegittimo l’ingresso di privati in Atp senza una gara pubblica. Anche per questi motivi abbiamo deciso di sottoscrivere una diffida ufficiale al Presidente metropolitano, nonché sindaco di Genova, Marco Doria, invitandolo ad abbandonare il comportamento omissivo sulla privatizzazione di Atp, esercitando il diritto di prelazione sulle quote di Atp esercizio srl, al fine di evitare possibili danni erariali", scrive in una nota il Movimento 5 Stelle Liguria.