"Il Vangelo unisce e divide. Non possiamo scegliere dal Vangelo alcune pagine e dimenticarne altre", ha osservato il porporato. "Il Vangelo assume e anche separa", ha proseguito chiedendosi quale sarebbe lo specifico del cristiano "se tutto è omologato, se dobbiamo dire solo ciò che tutti condividono?". "La cultura moderna - ha detto ancora nell'omelia - vuole farci credere che la santità è cosa di altri tempi e ne sorride con aria di sufficienza. Vuole farci credere che ciò che conta sono solo le cose materiali, il successo, il prestigio, il potere, l'apparire, l'essere noti, l'essere ammirati sulla scena effimera del tempo del mondo. Ci dice, la cultura odierna, che importante non è la realtà, ma la percezione della realtà. Non la verità, ma le personali opinioni".
"Perché scandalizzarci e cercare alchimie perché tutto fili liscio, secondo il mondo, senza creare intoppi, senza apparire divisivi?", si è chiesto ancora il cardinale. Si può agire in questo modo, ha osservato ma "a prezzo però della verità di Cristo".
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