cronaca

Il commento
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Alla fine i danni si conteranno a decine di milioni. Ma senza il tributo di vite umane. L'ennesimo nubifragio che ha devastato la Liguria, questa volta colpendo principalmente l'area del Ponente, passerà agli archivi con il solito pesante bilancio delle devastazioni causate dalla furia degli elementi, ma senza che alcuna comunità debba piangere la perdita di una persona.

Il merito, diciamocelo una volta per tutte, è del sistema dell'allerta meteo. Alla luce delle previsioni, si è colorato di rosso su quasi l'intera regione ed esattamente ciò ha fatto scattare una serie di clausole di salvaguardia (cominciando dalla chiusura delle scuole) che hanno impedito di trasformare il dramma dell'alluvione in tragedia.

Ci sarebbe poco da aggiungere se non fosse che polemiche feroci hanno accompagnato, in passato, l'annuncio di allerte rivelatesi poi inutili. Salvo verificare quanto sarebbero state utili se fossero state proclamate quando, invece, non lo sono state, proprio per compiacere i sacerdoti del pressappochismo votato alla facile ingiuria del politico "che vuole lavarsi la coscienza". Ora, i politici hanno certamente molte colpe in tanti altri casi, ma questa proprio non mi sento di attribuirla loro.

Anzi, dopo due giorni di autentica flagellazione da maltempo, ritengo giusto fare l'elogio dell'allerta meteo che salva la vita. Ed è un elogio che va esteso soprattutto alle occasioni, non mancheranno di ripetersi, in cui l'allerta apparirà inutile. Ma sempre "dopo" si saprà che era inutile ed è in quella precisa circostanza che dovremo ricordare, per esempio, questi 23 e 24 novembre 2016, mandando a memoria il fatto che le cose hanno subito danni gravi, gravissimi. Ma non le persone. Del resto, gli stessi scienziati avvertono che il pericolo si può ridurre (con adeguate politiche di salvaguardia e recupero del territorio e con accorte regole di prudenza sui comportamenti dei cittadini durante le emergenze), ma che il "rischio zero" non esiste.

Tanto basta, tuttavia, a pensare che bello sarebbe se la stessa procedura dell'allerta si potesse applicare nel caso dei terremoti. Come noto, invece, non si può, perché un sisma non è prevedibile, al contrario dell'arrivo di una brutta perturbazione. E difatti, quando il terremoto è forte, non solo dobbiamo assistere al crollo dei fabbricati. Ci tocca pure il tristissimo bilancio di contare i morti. Come accadeva anche per la furia del meteo. Prima che arrivassero le allerte.