Un detenuto italiano tossicodipendente con problemi di psichiatrici, recluso nel carcere di Marassi, prima si è ferito in più parti del corpo poi, sporco di sangue, ha aggredito l'agente che lo stava accompagnando in infermeria. L'ennesimo episodio di autolesionismo e di violenza è stato denunciato da Michele Lorenzo, il segretario ligure del Sappe, il sindacato autonomo degli agenti penitenziari, che pone l'attenzione sul fatto che l'agente aggredito si dovrà sottoporree ad esami perchè rischia di essere stato contagiato da una patologia infettiva.
Episodi, a Marassi, che rimandano a numeri impietosi: dall'inizio dell'anno 103 casi di autolesionismo, dieci tentati suicidi, circa 100 pazienti con problemi psichiatrici e oltre 100 affetti da malattie infettive di cui una trentina sieropositivi. "Cosa ci fanno detenuti così in carcere? Che fine ha fatto il protocollo Rems (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ndr) in Liguria?", attacca Lorenzo.
"Ci chiediamo - dice Lorenzo - cosa farà la direzione dell'istituto che, a nostro avviso gestisce in modo inadeguato l'istituto e non si preoccupa della carenza dei nostri organici. Da gennaio ad oggi a Marassi sono avvenute 75 colluttazioni, 103 azioni di autolesionismo, 44 danneggiamenti alle celle, 3 incendi, 6 tentati suicidi, 1 suicidio, sei aggressioni al personale".
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