La morte di un ventisettenne marocchino all'interno del carcere di Imperia (secondo quanto emerso finora, si tratterebbe di un suicidio) ha riportato l'attenzione sui problemi dell'istituto penitenziario del capoluogo del Ponente ligure. Problemi noti da tempo, che avevano portato lo scorso ottobre alla presentazione di un'interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Nel testo dell'interrogazione, presentata dagli onorevoli Massimiliano Fedriga e Nicola Molteni, si sottolineava come l'istituto di Imperia, che potrebbe ospitare al massimo 78 detenuti, al 31 luglio ne ospitasse ben 95. Seguiva, poi, un lungo elenco degli episodi critici registrati all'interno del carcere: dagli atti di autolesionismo alle proteste collettive, dai tentati suicidi alle aggressioni agli agenti di Polizia Penitenziaria.
Non va meglio nell'istituto di Sanremo. "Siamo alla deriva completa, nel più clamoroso degli allarmi che nessuno di chi ha competenza sembra voler raccogliere", ha denunciato pochi giorni fa Fabio Pagani, Segretario regionale Uilpa polizia Penitenziaria. Parole dure, che fanno riferimento alla situazione di sovraffollamento presente nella casa circondariale in Valle Armea, dove ormai si è superata quota 250 detenuti a fronte di una capienza massima di 212.
"È l'istituto maggiormente sovraffollato in regione, con la presenza di anche sei detenuti in alcune celle", ha sottolineato Pagani, che ha parlato di "condizioni disumane e incivili della detenzione". Tutto questo senza considerare i quasi 150 eventi critici registrati nell'istituto da inizio 2016.
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