"Non sono un terrorista, rinnego l'uso delle armi e l'uccisione delle persone. Io seguo la Grande Jihad, quella che prevede l'impegno per togliere il male da noi stessi e seguire la strada di Dio". E' quanto ha detto Hosny Mahmoud El Hawary Lekaa, 31 anni, il presunto terrorista fermato sabato alla stazione Principe di Genova, davanti al gip Paola Faggioni.Il giudice ha emesso ordinanza di custodia in carcere. "Le dichiarazioni rese dall'indagato - ha scritto il gip nell'ordinanza - appaiono del tutto inverosimili e poco credibili. Al contrario, gli indizi raccolti contro di lui confermano la pericolosità sociale della persona".
El Hawary è stato fermato dopo una inchiesta della procura distrettuale antiterrorismo di Genova (pm Federico Manotti) e dei carabinieri dei Ros. Prima di lui erano state fermate altre tre persone: i due fratelli egiziani Hossameldin Abdelhakim, 43 anni e e Antar Abdelhakim, 36, e il marocchino Sakher Tarek, 34. Per tutti l'accusa è di associazione finalizzata al terrorismo internazionale. El Hawary era sfuggito al fermo dello scorso ottobre perché era al Cairo.
Secondo l'accusa il gruppo ruotava intorno ai due fratelli egiziani arrestati in Liguria e Lombardia e organizzato su base familiare. L'organizzazione diffondeva materiale jihadista e instradava combattenti dal nord Africa in territorio siriano e in Libia per conto dello Stato Islamico (Daesh).
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