porti e logistica

Materiale che avevano raccolto per accusarsi a vicenda
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Il primo a finire davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale della Spezia Diana Brusacà è stato Maurizio Pozella. Si è così aperta nel carcere di via Fontevivo la serie degli interrogatori di garanzia legati all’inchiesta su appalti e concessioni nel Porto della Spezia che vede agli arresti, oltre al dirigente dell’Autorità Portuale, anche gli amministratori di due società, Massimo Terenziani (Infoporto) e Matteo Balestrero (La Lince), entrambi ai domiciliari, saranno ascoltati nei prossimi giorni.

Pozella è invece in carcere, l’avvocato Andrea Corradino – dopo aver assistito all’interrogatorio - ha annunciato che presenterà ricorso nelle prossime ore al Tribunale del Riesame, motivando la richiesta di scarcerazione con il fatto che il suo assistito ha fornito tutte le spiegazioni richieste al magistrato.

Cominceranno invece dal 9 novembre gli interrogatori per gli indagati, tra i quali il presidente e il segretario generale uscente, rispettivamente Lorenzo Forcieri e Davide Santini. Per gli inquirenti ci sarà dunque la possibilità di analizzare, almeno in parte, anche il materiale sequestrato in Autorità Portuale: computer, documenti, faldoni recuperati in via del Molo dalla Guardia di Finanza.

E già filtrano le prime indiscrezioni. È noto che da tempo Forcieri e Santini fossero in aperto conflitto e che si sarebbero reciprocamente accusati di aver favorito i propri interessi personali nei rispettivi ruoli. In Autorità Portuale – e dunque tra il materiale sequestrato - ci sarebbero stati dei veri e propri dossier che entrambi avevano raccolto pronti a documentare le malefatte l’uno dell’altro.

In altre parole le fiamme gialle avrebbero raccolto documenti scottanti che avvalorerebbero la tesi dell’accusa sui comportamenti illeciti dei due, ma forse anche altro materiale legato a spese folli, favori personali, gestione di appalti e concessioni senza il rispetto del principio dell’imparzialità, che fino ad ora non erano finiti sotto la lente di ingrandimento dei giudici.