
L'uomo, difeso dagli avvocati Tatiana Ratto e Antonio Falchero, ha fornito agli inquirenti la sua versione dei fatti negando di aver fatto propaganda a favore dello Stato Islamico. L'egiziano ha ammesso di aver ricevuto materiale jihadista via Facebook, ma ha negato di averlo condiviso. Al termine dell' interrogatorio, il Gip ha convalidato il fermo e ha emesso un decreto di ordine di custodia cautelare in carcere. L'egiziano sarà quindi trasferito presso il carcere di Imperia.
IL COMMENTO
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?