cronaca

Anche la Lega Nord fa una proposta al sindaco Cozzani
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"Catturare e sterilizzare le caprette di Palmaria, che verranno immediatamente trasferite dall'isola, per poi procedere con un piano organico e ragionato di adozioni che coinvolga tutto il Paese". Questa la soluzione individuata da Enpa, che la vorrebbe proporre al Sindaco di Portovenere (La Spezia).

L'amministrazione della cittadina ligure, della quale fa parte l'isola della Palmaria, ha deciso di abbattere le caprette che vivono lì, ritenendole dannose per la macchia mediterranea. Una decisione che ha provocato le proteste degli animalisti e di molti cittadini. Alla vicenda ha dedicato un servizio anche Striscia la notizia.

"Una soluzione 'chiavi in mano' incruenta e praticabile in tempi rapidi, ma anche conveniente per le casse pubbliche, poiché permetterebbe di risparmiare circa il 50% della somma stanziata per l'uccisione degli animali", scrive l'Enpa in un comunicato. "Sino ad oggi non abbiamo ancora avuto un riscontro da parte del Sindaco, nonostante io stia cercando di contattarlo almeno da una settimana - spiega Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale di Enpa, nonché presidente della Sezione genovese della Protezione Animali - Sarebbe interessante sapere cosa pensa della nostra idea, condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini, che, come noto, sono contrari al massacro".

A proporre una soluzione incruenta è anche Stefania Pucciarelli, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria: "Anzichè abbatterle si potrebbe realizzare un progetto col quale affidare le caprette di Palmaria in adozione agli agriturismi. "La presenza delle caprette arrecherebbe notevoli danni all'ecosistema, delicatissimo. Non essendo una specie autoctona, questi animali minerebbero sensibilmente la biodiversità. È però altrettanto vero che la specie è stata introdotta dall'uomo e quindi non possiamo venire meno alla nostra responsabilità etica verso questi animali che, peraltro, sono cari a tutti e sono diventati le mascotte dei turisti", sottolinea l'esponente del Carroccio secondo la quale le caprette non collocabili altrove potrebbero si potrebbero mantenere sull'isola, "avviando però un'opera di sterilizzazione per evitare il ripopolamento e quindi circoscrivere i danni all'ecosistema".