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Dopo l'incontro in commissione comunale a Genova
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"C'è un sistema genovese che sta crollando, un sistema che riguarda l'industria ma anche la portualità e la logistica. Non si può continuare a affrontare le questioni pezzo per pezzo perché questo non traguarda il futuro di Genova". Il segretario della Camera del lavoro di Genova Ivano Bosco riassume così la crisi dell'industria genovese affrontata in commissione comunale a Genova. Bosco è stato sentito con i colleghi di Cisl e Uil e alle rsu delle aziende le cui vertenze rappresentato la punta di un iceberg dell'attuale situazione di declino: Ilva, Piaggio Aero, Ericsson, Hanjin.

"Serve un disegno complessivo che interloquisca col Governo ma chiami anche alla responsabilità gli enti locali su temi che competono loro come le aree delle riparazioni navali o Erzelli", ha detto Bosco. Per il segretario regionale della Uiltrasporti Roberto Gulli "questa valutazione complessiva rischia di arrivare quando i buoi sono quasi tutti scappati". Gulli ricorda "il caso Costa Crociere, un colosso nato qui e che ora ha trasferito la testa in Nord Europa. Da Piaggio a Ericsson a Hanjin abbiamo a che fare con aziende che non sono più italiane. Serve una voce univoca delle istituzioni locali perché questa città si sta sfaldando e è diventata il Sud del Nord".

Per il segretario della Fim Cisl Alessandro Vella servono azioni concrete per "favorire l'insediamento di nuove imprese". E cita l'esempio delle aree Piaggio: "Le aziende interessate alle aree ci sono ma le se concessioni sono brevi o temporanee e ottenerle comporta procedure burocratiche infinite è facile che rinuncino". Sulla situazione dell'industria genovese potrebbero essere convocati i segretari confederali già la prossima settimana per gli 'Stati generali' chiesti dai sindacati.