cronaca

Ora le indagini dovranno ricominciare da capo
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Altro colpo di scena dalle indagini del delitto avvenuto sabato scorso a Molassana, nella periferia di Genova. Questo pomeriggio i poliziotti della sezione omicidi della squadra mobile hanno arrestato uno dei due feriti, Marco N'Diaye, trent'anni, italiano di origini senegalese, ritenuto il possessore della seconda pistola apparsa nell'abitazione teatro del delitto, la Magnum 357.

Una svolta che arriva dopo un'altra rivelazione: Davide Di Maria non è stato ucciso da un colpo di pistola al torace come ventilato dopo il primo sopralluogo dal medico legale di turno ma da una coltellata al torace. Lo sviluppo sul delitto avvenuto sabato sera a Molassana arriva dall'esito dell'autopsia svolta ieri dal medico legale Francesca Fossati.

Lo stesso N'Diaye e il suo socio originario della Colombia (anch'esso ferito nella colluttazione) avevano detto che la Magnum era stata impugnata da Enzo Morso, il padre di Guido, arrestato e reo confesso per l'omicidio del pregiudicato Davide Di Maria. N'Diaye, un pregiudicato molto violento, deve rispondere di ricettazione. Impossibile per ora sapere cosa ha portato i poliziotti diretti da vice questore primo dirigente Annino Gargano ad imputare al trentenne il possesso della pistola. Decisive potrebbero essere state le perizie balistiche e scientifiche svolte sulla pistola.

Il primo ad affermare che la Magnum non era nelle mani del padre Enzo era stato Guido Morso, difeso dall'avvocato Mario Iavicoli: "Mio papà ha perso la testa quando abbiamo visto che sul tavolo della casa c'era una pistola". L'arresto di N'Diaye, come la scoperta che Davide Di Maria è stata ucciso da una coltellata e non da un colpo di pistola, come ventilato sino a prima dell'autopsia, fa ripartire quasi da zero le indagini sul delitto avvenuto a Molassana.

Sul corpo di Di Maria ci sono altre ferite, a conferma, come trapelato dalla prima ricostruzione, che nell'appartamento c'è stata una rissa fra la vittima e i due suoi amici feriti (uno di origine colombiana, l'altro nigeriana) ed Enzo Morso, 60 anni, poi fuggito e tutt'ora ricercato, e il figlio Guido Morso, 34 anni, che si è costituito dopo 24 ore, reo confesso del delitto, perchè convinto di avere ucciso Di Maria con un colpo di pistola.