porti e logistica

Dopo il tentativo (in extremis) di prorogare le concessioni portuali
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I revisori dei conti sono stati riuniti tutto il giorno in un ufficio della Stazione Marittima, in campo neutro, e si sono presentati verso le 19 alla segreteria generale dell'Autorità Portuale con un lungo verbale in mano. Sono le considerazioni sul Comitato portuale del 5 settembre che ha approvato all'unanimità l'istruttoria sulle proroghe per le concessioni dei terminal Sech, San Giorgio e Spinelli, scaricando l'ultima decisione a Roma.

Già nel pomeriggio, con un intervento su Primocanale.it, il senatore Maurizio Rossi aveva criticato la scelta del Comitato portuale di "aggirare ogni ostacolo e anticipare l'entrata in vigore di leggi e regolamenti anche sotto il commissariamento di un Ammiraglio" con argomentazioni precise. 

Il documento non è stato ancora protocollato e il contenuto è segreto.
L'ammiraglio Giovanni Pettorino, commissario del porto di Genova, ha passato l'intera giornata con Riccardo Nencini, vice di Delrio, e ufficialmente non ha ancora visionato il verbale. I revisori sono arrivati da Roma per acquisire materiale e alla fine hanno messo nero su bianco il proprio verdetto.

Palazzo San Giorgio ora trema:
nel verbale dei revisori, che avevano già espresso contrarietà ai rinnovi, potrebbero esserci considerazioni forti. Molti hanno letto nel rinvio, operato da Pettorino alla vigilia dell'entrata in vigore della nuova legge sui porti, un 'sì' di fatto alle proroghe. Scenario che esporrebbe il Comitato portuale al rischio di denuncia per abuso d'ufficio (per aver varato un atto di amministrazione straordinaria in scadenza) e danno erariale (perché l'affidamento tramite gara poteva garantire condizioni migliori).