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Liguria, Lombardia e Veneto scrivono a Renzi
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I governi regionali di Liguria, Lombardia e Veneto "non riconoscono le quote e le modalità di assunzione a essi attribuite". E' il preambolo del documento firmato da Giovanni Toti, Roberto Maroni e Luca Zaia nel primo degli incontri trilaterali dei governatori di centrodestra. Si tratta di "proposte concrete al premier Matteo Renzi per risolvere l'emergenza e il problema immigrati". Sono nove i punti. 

L’appuntamento era fissato da tempo, a Villa Lo Zerbino.
Il governatore Toti e la giunta ligure hanno incontrato il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e quello del Veneto Luca Zaia. Un'occasione utile per stipulare un nuovo accordo interregionale legato alle attività delle regioni del nord governate dal centro destra. Con la firma di un accordo in nove punti su sicurezza e migranti. Un messaggio al governo Renzi di unità per le regioni del nord governate dal centro destra.

Nel centro destra si è riaperto recentemente il dibattito sulla leadership: il ruolo di Parisi, coagulatore dei moderati, ha in qualche modo messo in discussione l’ascesa di Toti. Ma proprio nel fine settimana il governatore ligure ha incontrato Silvio Berlusconi a Portofino che lo avrebbe rassicurato sulla fiducia che nutre nei suoi confronti anche in prospettiva futura.

Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si rivedranno quando il Cavaliere rientrerà per definire il gruppo di lavoro programmatico sul quale si erano trovati d'accordo nell'ultimo incontro che hanno avuto in estate. Lo ha detto conversando con i giornalisti il governatore della Liguria Giovanni Toti al termine dell'incontro con i governatori di Veneto e Lombardia. Al gruppo di lavoro, le cui modalità vanno definite, parteciperanno, ha detto Toti, i tre governatori del centrodestra di Liguria, Lombardia e Veneto.

E Toti, che rispetto a Parisi, guarda con maggiore favore al rapporto con la Lega, continua a consolidare il rapporto con i governatori del carroccio (Maroni e Zaia), anche se avrebbe chiesto loro di non assumere posizioni troppo “estremiste”, per evitare nuove fratture tra Forza Italia e la stessa Lega da una parte, Fratelli d’Italia dall’altra. L’incontro di Villa Lo Zerbino, proprio su un tema centrale nelle battaglie leghiste, quello dell’immigrazione, lo conferma.

IL DOCUMENTO - I governi regionali di Liguria, Lombardia e Veneto "non riconoscono le quote e le modalità di assunzione a essi attribuite". E' il preambolo del documento firmato nel primo degli incontri trilaterali dei governatori di centrodestra. Si tratta di "proposte concrete al premier Matteo Renzi per risolvere l'emergenza e il problema immigrati". Sono nove i punti. Dichiarazione di stato di emergenza per inquadrare "correttamente il fenomeno immigrazione che non deve essere gestito come evento ordinario ma emergenziale"; blocco dei flussi alla partenza, meditando "la creazione di centri di prima accoglienza nei paesi del Nord Africa"; promozione di accordi bilaterali con i paesi di origine per i rimpatri. Sono questi i primi tre punti sottoposti al governo.

Il documento prosegue con la richiesta all'Unione Europea di "predisposizione di piani di miglioramento delle condizioni di vita nei luoghi di origine dei cosiddetti immigrati economici che ad oggi non hanno titolo di entrare nell'UE"; la conferma del reato di immigrazione clandestina; la possibilità di istituire nuovi centri di identificazione ed espulsione "solo tramite accordi bilaterali con le Regioni che diano il loro assenso". Ma anche soluzioni ad hoc per le regioni di confine onde evitare tensioni sociali con una richiesta di "diminuzione delle quote dei richiedenti assegnate in fase di ripartizione"; ripristinare il sistema relatori all'emigrazione regolare disciplinato dal sistema dei flussi e dal permesso di soggiorno "anche valutando la selezione dei flussi solo a favore di chi condivide pienamente la Carta dei valori di cittadinanza e di integrazione del 2007 del ministero dell'Interno", rivedere le regole e le dotazioni finanziari della sanità internazionale.

LA GIORNATA


ORE 12.00 - Inizia il primo di una serie di incontri tra i tre governatori che da qui ai prossimi due mesi si rivedranno in altre due occasioni per discutere sui temi delle riforme e dell'economia. "Oggi faremo proposte di buon senso, speriamo che vengano prese in considerazione", ha detto il presidente ligure Giovanni Toti. "Ci sono tante soluzioni possibili che il governo non adotta", hanno aggiunto Maroni e Zaia. 

ORE 12.20 - Il tema dell'immigrazione è "molto sentito" e il governo Renzi "non lo ha risolto in via definitiva ma nemmeno in via provvisoria". Lo ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti, prima del vertice a tre con i suoi omologhi di Lombardia e Veneto, Maroni e Zaia, proprio sui temi dell'immigrazione. Dal vertice, ha spiegato Toti, emergeranno proposte al governo e alla Conferenza delle Regioni che sono "di buonsenso" e sono quelle attuate dai precedenti governi di centrodestra. L'augurio, ha sottolineato Toti, è che questo - che ha definito un decalogo in otto punti - "venga preso con serietà", la stessa con la quale viene presentato. "Siamo una credibile alternativa di governo" ha detto Toti.

ORE 12.40 - Sui temi dell'immigrazione ci sono tante soluzioni che "il governo non adotta" e sulle quali i presidenti di Lombardia, Liguria e Veneto intendono collaborare. Lo ha detto il governatore lombardo Roberto Maroni al suo arrivo al vertice trilaterale con Giovanni Toti e Luca Zaia, sottolineando che quello di oggi è un inizio di un lavoro che "porterà lontano". Rispondendo ai giornalisti Maroni ha detto che molte cose uniscono le tre regioni, oltre alla guida istituzionale e alla maggioranza politica e ha fatto riferimento al giuramento di Pontida il 16 settembre, al quale parteciperà anche il governatore ligure, Giovanni Toti.

ORE 13.00 - Il governo non diventi "il tour operator dell'Africa intera". E' la sollecitazione venuta da Luca Zaia, governatore del Veneto, prima del vertice trilaterale con i suoi colleghi di Liguria e Lombardia, dedicato ai temi dell'immigrazione. "Abbiamo la volontà di dimostrare al governo che ci sono soluzioni, visto che non abbiamo l'abitudine di abbaiare alla luna" ha osservato Zaia sottolineando che quest'anno si chiuderà con "il triste bilancio" di 300 mila arrivi dei quali due terzi non profughi. Secondo Zaia questo è dovuto al "messaggio che il governo sta mandando" visto che su tre immigrati, due non sono profughi. "Vuol dire che il messaggio che si sta dando è 'venite in Italia che non c'è nessun problema', cosa che in altri Paesi del Mediterraneo non avviene" ha spiegato. Zaia ha osservato che in Veneto ci sono 517 mila migranti, l'11% della popolazione, e sono persone "integrate". "Non vogliamo invece avere nulla a che fare con chi viene da noi senza voler lavorare e soprattutto senza rispettare le regole" ha osservato.

ORE 13.10 - Firmato l'accordo, nove punti con decisioni condivise su sicurezza e immigrazione che prevedono: 

1) inquadrato il fenomeno immigrazione che non deve essere gestito come evento ordinario ma come evento emergenziale destinato ad azzerarsi.
2) Bloccare i flussi degli immigrati alla partenza, anche mediante la creazione di centri di prima accoglienza nei paesi del Nord Africa per provvedere in quei luoghi all'esame delle richieste di asilo. Deve essere chiaro che sulle nostre coste è fatto divieto di sbarcare.
3) Promuovere accordi bilaterali con i paesi di origine per i rimpatri.
4) Richiesta all'Unione Europea di predisposizione di Piani di miglioramento delle condizioni di vita nei luoghi di origine dei cosiddetti immigrati economici che ad oggi non hanno titolo ad entrare nell'UE.
5) Conferma del reato di immigrazione clandestina, reato presente in numerosi paesi europei, di natura contravvenzionale e potenziamento del contrasto al traffico di esseri umani.
6) Possibilità di istituire nuovi Centri di identificazione ed espulsione solo tramite accordi bilaterali con le Regioni che diano il loro assenso.
7) Soluzioni ad hoc per le regioni di confine onde evitare tensioni sociali: prevedere una diminuzione delle quote dei richiedenti asilo assegnate in fase di ripartizione, tenendo conto che il numero effettivo di migranti presenti in tali regioni eccede la quota prevista, a causa del numero di irregolari non censiti.
8) Ripristinare il sistema relativo all'immigrazione regolare disciplinato dal sistema dei flussi e dal permesso di soggiorno ottenuto in presenza di un contratto di lavoro, anche valutando la selezione dei flussi solo a favore di chi condivide pienamente la Carta dei valori di cittadinanza e di integrazione del 2007 del Ministero dell'Interno.
9) sanità internazionale: rivedere le regole e le dotazioni finanziarie

ORE 13.15 - "Il Governo ha bypassato molto spesso le Regioni e gli enti locali che si sono trovati a gestire situazioni sul territorio senza essere ascoltati. Per questo siamo partiti da un documento che spediremo a Matteo Renzi. Ci saranno altri incontri su altri temi", spiega il presidente Toti.

ORE 13.20 - "Tutti questi punti partono dalla considerazione che le regioni non riconoscono le modalità di assegnazione attribuite perché c'è stata una sola riunione, poi la situazione è peggiorata e le Regioni non sono più state interpellate. Ad esempio la Liguria ha un grande numero di migranti non censiti. I cittadini hanno riconosciuto al centrodestra la capacità di amministrare queste regioni. Il presidente Toti ha dato la parola al collega lombardo Maroni.

ORE 13.25 - Il governatore lombardo Maroni: "Questo documento è molto concreto perché le cose che diciamo si possono fare e hanno già dimostrato di funzionare. In particolare i primi tre punti: dichiarazione di stato d'emergenza, che il Governo ancora non ha fatto perché non la considera un'emergenza mentre sono i numeri a dirlo; bloccare i flussi alla partenza, l'unico modo per risolvere la questione definitivamente; stringere accordi bilaterali con i Paesi d'origine, cosa che avevo fatto al governo nel 2011, e quei flussi si erano fermati. Il Governo non segue queste proposte per ragioni ideologiche. Questa è la soluzione, non la gestione caotica di Ventimiglia. E poi: solo chi ha diritto all'asilo va ospitato, gli altri vanno rimpatriati. Noi rimpatriammo il 30% di quelli arrivati, e anche questo contribuisce a evitare le partenze".

ORE 13.30 - Il governatore veneto Luca Zaia: "Oggi la gente sa che tre regioni hanno un piano B per la gestione degli immigrati. Il Governo fa credere che non c'è nessun problema. In Veneto crediamo nell'integrazione e nell'ospitalità, ma se non sono persone per bene se ne devono tornare a casa. L'11% della popolazione veneta è rappresentata da immigrati che si sono integrati. Oggi la misura è colma. Queste cose dovrebbe farle un governo, non noi. La quota d'accoglienza è stata rinnovata ben 14 volte. Se questo è un gioco, noi non siamo qui per giocare". Con queste parole si è chiusa la conferenza stampa.

ORE 14.00 - "Non c'è nessun partito dei governatori, ma un centrodestra in coalizione che governa e governa bene e che in Lombardia, Liguria e Veneto è un esempio di buon governo". Lo ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del vertice trilaterale con Roberto Maroni e Luca Zaia. Secondo Toti queste regioni dimostrano che "quando il centrodestra sta unito sa esprimere non solo proposte convincenti per vincere le elezioni ma anche un'azione concreta convincente e utile per i cittadini", ha affermato Toti secondo il quale "da qui il centrodestra deve ripartire per la guida di questo Paese. Toti ha ribadito che quello di oggi è stato un appuntamento istituzionale "il cui significato politico è chiaro a tutti: il centrodestra non nasce oggi, nasce molto tempo fa. Governa importanti regioni e da qui si deve giustamente candidare per guidare questo Paese".