porti e logistica

I dettagli dell'accordo non sono stati comunicati dall'azienda
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La "Hanjin Spain", dopo due giorni di attesa, è arrivata ieri sera nel porto della Spezia e ha iniziato le operazioni di scarico della merce. Non sono stati comunicati i dettagli dell’accordo che ha consentito al La Spezia Container Terminal di accettare la nave del gruppo vicino al fallimento, per il quale anche in Liguria si contano 89 dipendenti a rischio.

Non è escluso che altre due navi della Hanjiin arrivino nel porto spezzino nelle prossime giornate. Al momento ci sono in tutto il mondo 85 navi della flotta in mare aperto, con i rispettivi equipaggi e la merce da scaricare.

A Genova si è svolto il primo incontro tra i rappresentanti sindacali e il management di Hanjin Italia, controllata dal gruppo coreano, che al momento non ha fornito notizie su come affrontare la crisi. Restano dunque fortissime le problematiche legate ai posti di lavoro, sia per le navi (alcune delle quali sotto sequestro) in giro per il mondo.

ACCORDO CON GLI SPEDIZIONIERI - Si è svolto un incontro tra tutte le parti coinvolte operativamente e commercialmente nel caso Hanjin. Presenti i Terminalisti con Sech e Vte, gli Agenti Marittimi con Assagenti, gli spedizionieri con Fedespedi e Spediporto e  la dirigenza Hanjin Italy. “La volontà – dichiara Giampaolo Botta, Direttore Generale Spediporto – è quella di evitare migliaia di claims tra compagnia e spedizionieri, impresa non semplice visto che ad oggi sono migliaia in Italia i contenitori degli Spedizionieri Internazionali bloccati e che stanno accumulando forti ritardi nelle consegne. Ci sono penali per ritardata consegna, merce deperibile su contenitori in viaggio o già sbarcati, costi per centinaia di migliaia di euro che maturano ogni giorno. Inoltre vi sono migliaia di contenitori fermi in mare di cui non si ha informazioni su quelli che potranno essere i tempi della consegna. In un momento dell’anno dove cominciano a viaggiare le merci per il prossimo Natale. Pur in un momento difficilissimo, il personale e la Direzione di Hanjin hanno mostrato grande disponibilità e professionalità; la ridottissima possibilità di disporre e decidere (le linee di indirizzo sono dettate dalla capogruppo Hanjin International) – sottolinea sempre Botta – non ha fatto venire meno una forte collaborazione dei dipendenti a cui va la nostra solidarietà”