porti e logistica

I big dello scalo del levante contro il governatore
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I giochi per la corsa all'Autorita Portuale della Spezia e di Carrara si intersecano con le schermaglie politiche spezzine in vista delle elezioni comunali. Forcieri, di fatto abbandonato dal PD, trova l'inaspettata sponda del centro destra di Toti e Rixi per rimanere a galla. E potrebbe così restare altri mesi alla guida dello scalo spezzino. Il governatore ha infatti deciso di chiedere la proroga allungando i tempi per la fusione dei porti sia a Genova e Savona (qui è Canavese che ha trovato la sponda sperata nell'amministrazione regionale) sia a Spezia e Carrara.

Ma se a Savona le resistenze alla fusione erano note da tempo sia tra gli amministratori che tra gli operatori, alla Spezia nessuno ha mai fatto una vera opposizione, anzi: ora è arrivata proprio dal mondo portuale una dura stoccata a Toti, per il rallentamento annunciato: "Scelta incomprensibile che danneggia lo scalo spezzino" hanno detto spedizionieri, agenti marittimi e operatori riuniti nella community "La Spezia Port Service" dove hanno un ruolo personaggi di spicco del mondo imprenditoriale e portuale spezzino come Fontana, Bucchioni, Laghezza, Pisano. Una associazione che già in passato non ha lesinato critiche a Forcieri, e che ora manda un messaggio chiaro anche a Toti e alla sua giunta.
Insistendo su questa linea - e qui torna il legame tra Porto e politica - il centro destra rischia di perdere consensi proprio là (nel mondo imprenditoriale che chiede rinnovamento in città) dove può iniziare a costruire le fondamenta per un clamoroso successo elettorale, in una roccaforte rossa come La Spezia.

Resta da capire quali siano le ragioni di questa posizione quando una grossa fetta del mondo economico e portuale spezzino (ma anche l'amministrazione comunale) chiede a gran voce un Presidente con pieni poteri, anche di programmazione. Quello che Forcieri in scadenza - e non più nominabile per via del lodo Cantone - non può più essere.