cronaca

La Procura ha aperto un indagine per incendio boschivo doloso
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Continuano a bruciare i monti alle spalle di Genova. Le fiamme hanno ripreso vigore nei pressi di Sessarego, frazione di Bogliasco. Di notte i mezzi aerei dei vigili del fuoco non possono operare, e così l'incendio si è riattivato dagli ultimi focolai rimasti. La guardia forestale e i pompieri sono stati costretti a evacuare due abitazioni. Troppo vicine le lingue di fuoco. Tutto è tornato tranqullo solo nel primo pomeriggio.

Le fiamme insidiano il crinale dei monti Fasce e Cordona dalla martedì notte, quando un vasto rogo di sicura matrice dolosa ha fatto scattare le operazioni di spegnimento con due canadair e un elicottero. Il fronte si era ridotto da 3 chilometri a poche centinaia di metri. Situazione che era tornata tranquilla in serata. Poi, complice anche il forte vento in quota, la situazione è di nuovo peggiorata. Sul Levante è ancora visibile la coltre di fumo e cenere, che di tanto in tanto piove al suolo. 

A Sessarego la nottata è stata agitata, dopo l'allarme lanciato dai volontari della protezione civile e le campane spiegate per allertare la popolazione dell'avvicinarsi dell'incendio. Gli abitanti della frazione si sono mobilitati per proteggere le case aiutando i volontari anti incendio, i pompieri e le guardie forestali. Hanno tagliato un filare di ulivi per creare una via di tagliafuoco per fermare le fiamme prima che arrivassero all'abitato. Poi i vigili del fuoco sono riusciti ad attingere l'acqua da una cisterna con una pompa ad immersione. Qualche abitante del paesino ammette la sua delusione per avere visto i Canadair entrare in azione solo alle 7.45.

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo d'indagine a carico di ignoti con l'ipotesi di incendio boschivo doloso. Secondo gli agenti della forestale, è probabile che ci sia la mano di un solo piromane. Il sospetto nasce dall'orario in cui sono divampate le fiamme: alle 23 un primo innesco a Davagna, dopo poche decine di minuti il Monte Fasce e poi il Cordona. Un tempo ritenuto sufficiente per muoversi da un punto all'altro. Ora si setacciano le immagini delle telecamere di sorveglianza per trovare il responsabile. 

IL M5S: "COLPA DI RENZI E TOTI" - "La Liguria brucia a causa di un sempre più precario servizio di soccorso tecnico urgente dei Vigili del Fuoco e per la mancanza di un presidio di controllo diretto sul territorio - commenta Marco De Ferrari, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle - Il Corpo Forestale dello Stato è stato annientato definitivamente dal governo Renzi. Lo scorso marzo la Giunta Toti, poi, ha permesso lo smantellamento del corpo della Polizia Provinciale, voluto dalla finta abolizione delle province del 2014 dal ministro Delrio. Giunta Toti che a luglio non ha neppure rinnovato la convenzione regionale sugli incendi boschivi con i Vigili del Fuoco, eliminata dalla precedente Giunta Burlando. In più il riordino, firmato da Alfano durante il governo Letta nel 2014, ha avuto effetti devastanti su tutto il servizio di soccorso dei vigili del fuoco. Provvedimenti assurdi che sottraggono risorse per un sistema preventivo efficace".