cronaca

Viaggio nelle spiagge libere di Genova / 9
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Il paradosso di Voltri è forse il più interessante di tutto il viaggio che Primocanale.it sta compiendo alla scoperta delle spiagge libere genovesi. Qui, sull'ultimo lembo di litorale balneabile rimasto al Ponente cittadino, ha sede una sezione della Società nazionale di Salvamento. Allora si potrà fare il bagno tranquilli, viene da pensare. Invece no.

Il paradosso di Voltri è che in quasi due chilometri di spiaggia libera - già di per sé una rarità da tutelare - non c'è neppure un bagnino. O meglio: potrebbe esserci, ma il Comune non vuole saperne di ingaggiarlo per garantire la sicurezza dei tanti frequentatori che affollano la spiaggia. Così qualche giorno fa ci è pure scappato il morto. E altre volte ci si è andati molto vicini. 

Nella bella sede voltrese della Società di Salvamento lavora Fabio Franconeri. Per fortuna qui si organizzano anche regate e gare di vario tipo, altrimenti il bagnino avrebbe ben poco da fare. Accanto all'ufficio c'è la rimessa con la moto d'acqua, le mute, le attrezzature. Tutto in regola. "Saremmo pronti a partire anche subito - dice - ma non possiamo certo lavorare senza un incarico da parte del Comune". 

Una battaglia che va avanti dal 1997. A febbraio c'è stato un primo contatto. La Società stessa aveva presentato un dettagliato piano economico per avere un bagnino in torretta almeno nei punti più frequentati, come Voltri, Nervi e Quinto. "Ci stavo credendo - racconta Franconeri - poi una nuova battuta d'arresto. A giugno abbiamo incontrato i vertici di Bagni Marina Genova, sembrava fatta per l'affidamento del servizio a noi". E invece, "da allora non si è più fatto vivo nessuno". In piena stagione balneare, chi decide di andare al mare a Genova senza pagare lo fa a suo rischio e pericolo.