Il pesce puzza dalla testa. Il Comune di Genova ci finisce sempre in mezzo, che si tratti di spiagge, immondizia o mercati ittici. Così, dopo aver chiuso al pubblico in fretta e furia l'edificio di piazza Cavour per i “problemi strutturali” noti da tempo, con altrettanta rapidità si dice agli operatori che dal 26 luglio devono spostarsi a Cà de Pitta, in Valbisagno, nell'area commerciale di piazzale Bligny.L'area ha l'autorizzazione della Asl ed è stata oggetto di adeguamenti nelle ultime settimane. Secondo Palazzo Tursi è tutto pronto per un trasferimento che l'assessore Emanuele Piazza definisce “provvisorio”. Ma l'ostilità dei grossisti non si placa. Il sito di Cà de Pitta non piace. Anche perché, in una città orgogliosamente marittima, vendere il pescato nella valle del Bisagno è un vero paradosso. Pronte, dunque, altre iniziative di protesta.
L'assessore Piazza ricorda che “ci saranno altri interventi da fare”, ma l'obiettivo è riprendere l'attività di mercato a pieno regime. “Se gli operatori del mercato presenteranno un progetto concreto e supportato da un piano finanziario, allora lo valuteremo in maniera molto veloce e molto seria”, assicura. Ma per ora il Comune non arretra. E il malumore cresce.
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