politica

Lettera aperta al Partito democratico ligure
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Riceviamo da Simone Regazzoni, componente della Commissione di Garanzia regionale del Pd, una 'lettera aperta' inviata al suo partito che pubblichiamo di seguito.

Caro Pd, sulla delicata questione migranti in Liguria, e a Genova, stiamo commettendo, pur con buone intenzioni, l'errore politico perfettamente individuato nello studio del "Migration Policy Institute" appena pubblicato: "L'errore peggiore che i governi possano compiere durante le crisi è liquidare l'ansia diffusa rispetto all'immigrazione come illegittima o come segno di intolleranza, xenofobia, razzismo. Comportarsi così alimenta solo l'ansia e l'estremismo" (Understanding and Addressing Public Anxiety About Immigration).

Caro Pd, ecco il problema: noi non ci facciamo più carico delle ansie e delle paure della popolazione in un difficile contesto di crisi e insicurezza globale. E più precisamente: noi non ci facciamo più carico di quelle ansie e di quelle paure presenti tra i ceti popolari, presenti anche tra i nostri stessi elettori.

Non basta dire "torniamo nelle periferie", "torniamo a parlare con i ceti popolari", se poi su questi temi difficili, invece di ascoltare le paure e misurarci con esse, siamo solo in grado di dare piccole lezioni di moralità, magari chiamando in causa il Papa come ha fatto recentemente il Sindaco Doria. Il nostro compito è dare risposte politiche: non dispensare lezioni etiche.

Caro Pd, stiamo sbagliando, pur in buona fede. Critichiamo qualsiasi paura, quando va bene, come fantasia infondata, come forma di incomprensione cui contrapponiamo meri dati numerici. Più frequentemente liquidiamo ansie e paure come forma di razzismo e xenofobia da esorcizzare in nome della solidarietà, agitata come vessillo etico in un contesto in cui il controllo dei flussi e la collocazione dei migranti in strutture adeguate pone, innegabilmente, alcuni problemi.

Caro Pd, con questa strategia otteniamo un solo, pericoloso risultato politico: le paure non ascoltate e contenute, vengono cavalcate dalla destra, che le incornicia in un discorso xenofobo.

Avendo dato la mia disponibilità a candidarmi alle primarie per il Sindaco di Genova credo che questo sia uno dei temi su cui cominciare a discutere seriamente, fuori da vecchi schemi ideologici. Siamo pronti a farlo? Ma non il solito, vecchio dibattito in cui raccontiamo che il problema non esiste, che occorre stare tranquilli, che le ansie sono infondate. Ma una discussione franca, seria, responsabile, in cui ammettiamo che un problema c'è e che le ansie della popolazione meritano ascolto e risposte concrete, non lezioni.