cronaca

Viaggio nelle spiagge libere di Genova / 6
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Cornuti e mazziati, cioè: in una spiaggia libera, senza wc pubblico, senza docce e dove se vuoi bagnarti con qualcosa di più consistente di uno spruzzino che ti sei portato da casa, rischi di prenderti una multa, se ti va bene. Se ti va male, pure una bella infezione. Sì, perché l'acqua non è belneabile.

Il "mazziati" sta nel fatto che, beffa delle beffe, il Comune non ha neppure messo un cartello con indicato il divieto di balneazione. Quindi la multa te la prenderesti anche per colpa del Comune, lo stesso che ti nega il sopracitato resto. Che non tutti lo sappiano, che in area portuale entro la diga non si può fare il bagno - come ci spiega Arpal - lo dimostra il fatto che i bagnanti che abbiamo incontrato a Multedo credevano tutti che fosse balneabile.

A parte Severino dell'associazione Sportiva Multedo che nutriva seri dubbi e che ancora oggi insiste sulla necessità dell'acqua potabile, anche perché almeno potersi rinfrescare un po' così... Invece tiè, niente di niente e immaginate, ci scherza un po' sù, "pensate se ti scappa, corri in mare perché i bagni pubblici non ci sono... ti beccano e ti trovi con una multa e la c... nel costume".

È vero, Severino, ci sarebbe poco da ridere ma la prendiamo così. La stessa Capitaneria di porto, che abbiamo interpellato, spiega che è grave se non viene segnalato che il mare non è balneabile. Eppure così è. Ennesimo affronto. Come dire, citando il film "Il sorpasso": "Lavoratori? Tiè!"