cronaca

Era la terza aggressione. Accusato di atti persecutori e lesioni personali gravissime
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Un pregiudicato tunisino di 27 anni da poco uscito dal carcere è stato arrestato dai carabinieri mentre attendeva l'ex moglie nascosto nei pressi della sua abitazione. E' accaduto a Sanremo nella notte tra domenica e lunedì.

I carabinieri della Compagnia di Sanremo,
coordinati dal capitano De Alescandris, sapevano della situazione della donna, 28 anni, perseguitata da tempo dall'ex marito, tanto da tenere sotto controllo la sua abitazione anche fuori dall'orario di servizio. 

E proprio grazie alla segnalazione di un collega, che fuori orario è passato vicino alla casa della vittima, è stato possibile arrestare l'aggressore. Non appena ha riconosciuto l'uomo, il carabiniere ha chiamato i rinforzi.
 
 
Non era il primo tentativo di aggressione. La prima volta, l'uomo si è presentato a casa dell'ex moglie tentando di sfondare la porta con calci e pugni e rompendo parte del portone di ingresso, ma era fuggito quando la vittima si era difesa utilizzando una bomboletta di spray al peperoncino.

Ancora più determinato è tornato a casa dell'ex moglie lo scorso 24 giugno, sempre in piena notte. Questa volta in casa, oltre alla donna, vi era il nuovo compagno, un 34enne francese che, nel tentativo di difendere la giovane, è stato ferito dal tunisino. Anche questa volta, l'uomo è fuggito. Il francese è stato accompagnato in pronto soccorso per essere medicato con 20 punti di sutura prima di essere arrestato: su di lui, infatti, pendeva un ordine di carcerazione.

Il pregiudicato è accusato di atti persecutori e lesioni personali gravissime.

Lo stalker arrestato a Sanremo dai carabinieri, era armato con un coltello quando è stato bloccato mentre si nascondeva nell'androne del palazzo in cui abitava la ex, perseguitata da circa due settimane. 


Il tunisino ha diversi precedenti alle spalle, tra cui lesioni, maltrattamenti, furto, scippo, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Il 27enne era stato trasferito anche da un carcere all'altro per aver commesso reati contro la persona all'interno del penitenziario.