cronaca

Presidio sotto la sede di Amiu in via D'Annunzio
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Disagi anche a Genova nella raccolta dei rifiuti nell'ambito dello sciopero nazionale dei sindacati di categoria per il rinnovo del contratto nazionale del settore comparto igiene ambientale, fermo da 28 mesi.

I lavoratori di Amiu hanno incrociato e le braccia e sono scesi in strada con un presidio davanti alla sede di via D'Annunzio con disagi alla viabilità. A Genova, alle preoccupazioni per il contratto si uniscono quelle per la vendita dell'azienda le cui quota di maggioranza dovrebbe essere ceduta ad Iren. I lavoratori chiedono garanzie occupazionali e salariali nonché la sospensione dell'operazione di cessione delle quote azionarie fino alla completa messa in sicurezza di Amiu.

Dopo un presidio sotto la sede di via d'Annunzio circa 300 lavoratori si sono mossi in corteo verso la sede della Regione, la Prefettura e palazzo Tursi, sede del Comune. Disagi al traffico. I lavoratori hanno anche bloccato per circa 15 minuti la Sopraelevata dal tunnel delle Casacce. 

L'azienda di nettezza urbana segnala che "potrebbero esserci disagi nello svolgimento dei quotidiani servizi e per l’apertura al pubblico degli sportelli della sede di via D’Annunzio".
Sono comunque garantite le prestazioni indispensabili previste dalla legge e assicurato il servizio presso i centri di pubblico interesse (ospedali e ricoveri per anziani, carceri, caserme, aeroporto, mercati, stazioni ferroviarie). I servizi saranno riattivati immediatamente al termine dell’astensione dal lavoro.

Intanto l'assessore regionale Giampedrone accusa la città metropolitana sulla situazione di stallo: “In questa vertenza la responsabilità di assumere decisioni è in capo a Città Metropolitana e Comune di Genova, che, fino ad oggi, si sono dimostrati latitanti: nonostante i numerosi solleciti, non hanno fornito alcuna risposta circa la convocazione di un tavolo istituzionale congiunto così da arrivare alla stipula di un protocollo d’intesa propedeutico ad un accordo di programma quadro. Non spetta a noi fare gli interventi propedeutici alla riapertura di Scarpino e, comunque, non considereremo mai la riapertura di Scarpino come la risoluzione problemi di Genova perché per troppi anni si è pensato che quella discarica fosse la panacea di tutti i mali rispetto ad una politica dei rifiuti fallimentare”.