Usavano WhatsApp per vendere merce taroccata e contrattare sui prezzi. La Guardia di finanza ha individuato un commercio di capi e oggetti contraffatti che avveniva tramite la celebre applicazione di messaggistica.
Le indagini sono partite dopo l'analisi dei cellulari di tre ragazzi senegalesi che sono stati arrestati per l'aggressione a una squadra di finanzieri che pattugliava l'area del Porto Antico nel dicembre scorso. Sull'applicazione la Guardia di finanza ha scoperto le foto della merce con prezzi base e offerte.
Quattro clienti genovesi che effettuavano le contrattazioni in chat sono stati multati. Per l'acquisto di oggetti falsificati sono previste sanzioni da un minimo di 100 a un massimo di 7 mila euro.
Le indagini sono partite dopo l'analisi dei cellulari di tre ragazzi senegalesi che sono stati arrestati per l'aggressione a una squadra di finanzieri che pattugliava l'area del Porto Antico nel dicembre scorso. Sull'applicazione la Guardia di finanza ha scoperto le foto della merce con prezzi base e offerte.
Quattro clienti genovesi che effettuavano le contrattazioni in chat sono stati multati. Per l'acquisto di oggetti falsificati sono previste sanzioni da un minimo di 100 a un massimo di 7 mila euro.
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