Tirreno Power, Bombardier e Piaggio Aero. Tre aziende radicate tra Savona e Vado Ligure, tre mine pronte ad esplodere, con quasi duemila posti di lavoro pronti a saltare, in alcuni casi senza ammortizzatori in grado di attutire il colpo. L'emergenza lavoro nel savonese prevede anzitutto una manifestazione, in programma martedì 31 maggio, per difendere l'occupazione in Bombardier e Tirreno Power, confermata da Cgil, Cisl e Uil. Sono previsti presidi davanti alle aziende e un corteo, a partire dalle 9. Il sito di Vado Ligure di Bombardier è a rischio perché l'azienda ha perso la gara per la fornitura dei treni regionali ad alta densità prevista da Trenitalia, mentre la centrale elettrica Tirreno Power, sempre a Vado, ha ridotto la sua attività a solo un gruppo a gas, per crisi finanziaria e dopo che nel marzo del 2014 sono stati sequestrati i gruppi a carbone per violazioni all'Aia.
Queste due crisi mettono a rischio tra diretti e indotto 1200 posti di lavoro. Per Cgil, Cisl e Uil di Savona "la fase è drammatica". I sindacati chiedono "una presa di posizione forte alle istituzioni, ai parlamentari e alla Regione perchè a rischio non sono solo i posti di lavoro, ma la tenuta economica di un'intera provincia.
Una situazione che rischia davvero di diventare "esplosiva", come ricorda Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova. Anche perché sul tavolo c'è pure la vertenza Piaggio Aero. Spiega Apa: "La situazione finanziaria rischia di bloccare la filiera produttiva. Non c'è un piano industriale credibile che rilanci l'azienda. In uno scenario nefasto come questo i lavoratori rischiano di rimanere senza cassa integrazione". L'estate savonese, insomma, si preannuncia caldissima sul fronte occupazionale.
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