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Contro il partito e il Governo che non risolvono il problema
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La tempesta dopo la quiete. La presenza dei migranti a Ventimiglia torna a stravolgere il dibattito pubblico e, questa volta, anche gli equilibri politici. Il sindaco della città di confine Enrico Ioculano si è infatti auto-sospeso dal Pd in aperta polemica con i vertici nazionali del partito e con lo stesso governo.

Dopo la visita del ministro Alfano dello scorso 7 maggio, la situazione a Ventimiglia sembrava essere migliorata notevolmente, anche grazie alla chiusura del centro situato nei pressi della stazione ferroviaria. Da qualche giorno a questa parte, tuttavia, il fenomeno della presenza di migranti in città è tornato a riacutizzarsi, con oltre cento persone che stazionano nel greto del fiume Roja.

Proprio a fronte delle nuove difficoltà, il sindaco Ioculano aveva chiesto risposte ai vertici nazionali del Partito Democratico. Da Roma non sono però arrivate risposte, o quantomeno non sono arrivate le risposte che attendeva il primo cittadino. Da qui la decisione di auto-sospendersi, insieme a undici consiglieri di maggioranza, presa nella consapevolezza di quanto ha sofferto Ventimiglia la situazione che è andata creandosi da un anno.

"Noi è un anno che viviamo questa situazione", ha dichiarato Ioculano a Primocanale. "Ci abbiamo messo la faccia, siamo stati in prima linea e abbiamo lavorato con responsabilità. Abbiamo ricevuto un ministro, che è di un altro colore politico ma fa parte del governo. C'erano delle attese che non sono state rispettate. Ci devono dire come pensano che questa città possa andare avanti".

Ioculano fa proprio il punto anche sulla situazione del dispositivo messo a punto da Angelino Alfano e che, vista la situazione attuale, sembra non funzionare. "Se mi viene detto che le persone in queata area non possono arrivare autonomamente, mi devono spiegare come intendeno farlo. Se hanno messo in pratica questa cosa qua, non sta funzionando. Se non l'hanno messa in pratica, ci devono spiegare perché".

Infine, il sindaco di Ventimiglia torna a lanciare un appello agli esponenti nazionali del Pd, che ha però anche molto il sapore dell'accusa. "Mi attendo delle risposte. Se queste risposte non arrivano, io mi chiedo perché devo continuare a tollerare questo tipo di atteggiamento da un partito a cui diamo molto, abbiamo dato molto e a cui spero in futuro di poter tornare a dare qualcosa".

LE REAZIONI

ALFANO - "Ci vuole pazienza". Il ministro dell'interno Alfano risponde al sindaco di Ventimiglia Ioculano, che si è auto-sospeso dal Pd in segno di protesta per il silenzio del Governo sull'emergenza migranti. Che continua, nella città di confine, dopo la chiusura del centro d'accoglienza decretata dallo stesso Alfano e subito eseguita.

"Abbiamo fatto un gesto importante come la chiusura del centro di accoglienza a Ventimiglia, abbiamo già riportato verso altre destinazione i primi 60 migranti alcuni giorni fa, ne sono arrivati degli altri. Altri migranti li abbiamo stoppati sui treni, anche quelli che si trovano adesso a Ventimiglia saranno portati via. Ci vuole pazienza e cooperazione istituzionale. Siamo impegnati in operazioni di soccorso e salvataggio", si difende Angelino Alfano.

CALDEROLI - 
"Le bugie di Renzi e dei suoi ministri, a cominciare da Alfano, ormai hanno le gambe sempre più corte e vengono sbugiardate dalla realtà", afferma Roberto Calderoli (Lega Nord), vice presidente del Senato. "Oggi un sindaco e i suoi consiglieri si autosospendono dal Pd perché loro a Ventimiglia devono confrontarsi ogni giorno con la realtà, quella vera, dove gli sbarchi continuano, dove gli immigrati affollano le strutture al collasso e bivaccano sulle panchine. Poi, ovviamente, nel Paese di Collodi in cui Renzi vuol farci viver. Queste sono menzogne dei soliti 'gufi', mica la verità sotto gli occhi di tutti", prosegue.

Calderoli ne ha anche per Alfano: "Il ministro, poche settimane fa, chiude trionfalmente il centro profughi di Ventimiglia annunciando pubblicamente che l'emergenza al confine francese è cessata e oggi il sindaco del Pd e tutti gli 11 consiglieri di maggioranza del Pd si autosospendono dal partito perché, accusano, Renzi e il suo Governo li hanno abbandonati a gestire un'emergenza che è sempre la stessa, con centinaia di immigrati accampati in giro per la città.

PIANA - "Sono solidale con il sindaco di Ventimiglia Ioculano di cui apprezzo il gesto di coraggio e di onestà intellettuale. Le dimissioni di massa dal Pd dei consiglieri Pd nella città di confine sono la dimostrazione lampante del grado di menefreghismo raggiunto dal governo Renzi nei confronti dei territori e dei sindaci che lo amministrano, anche se sono dello stesso colore politico". Così interviene Alessandro Piana, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria

"Sono mesi e che poniamo l’accento sui rischi per la sicurezza, la salute pubblica e le ricadute negative per il turismo nella zona – dice Piana – la chiusura del centro di prima accoglienza, che abbiamo accolto con favore, pensavamo fosse un primo passo per la reale risoluzione di un’emergenza immigrazione fuori controllo che dura ormai da un anno. Purtroppo alla decisione del ministro Alfano non sono poi seguiti fatti concreti per mettere realmente fine allo scempio che da mesi si consuma nelle piazze e nelle vie di Ventimiglia con bivacchi improvvisati e scene da terzo mondo. La misura è colma e l’autosospensione del sindaco Ioculano, abbandonato per mesi da Renzi e dai suoi ministri, ne è l’eclatante dimostrazione"

CIVATI E PASTORINO - Anche i deputati di Possibile, Pippo Civati e Luca Pastorino se la prendono col Governo: "Un anno fa eravamo a Ventimiglia e abbiamo rilevato esattamente le stesse problematiche che hanno portato il sindaco Ioculano all'auto-sospensione dal Pd: il Governo purtroppo lascia sole le istituzioni locali a gestire la situazione drammatica dei migranti senza una strategia globale e senza investire l'Europa del problema. L'unica dottrina che viene applicata è quella Alfano: ovvero chiudere i centri e ignorare quello che succede dopo. Dal Brennero a Lampedusa il sistema si regge solo ed esclusivamente per la generosità e l'impegno degli amministratori locali".

"Non può continuare così - sostengono i due di Possibile - perché questa è la più grande crisi umanitaria dal dopoguerra ad oggi e non bastano le misure draconiane di Alfano. A Ventimiglia i migranti fermi intorno alla stazione vivono in condizioni igenico-sanitarie terribili. Anche i cittadini vivono ormai questa situazione con difficoltà e non si può demandare tutto alle amministrazioni locali che grazie ai tagli hanno sempre meno soldi, soprattutto per le emergenze. Il Governo ci dica cosa vuole fare prima che la situazione degeneri come al solito".