Il punto 4 dell'ordine del giorno dell'ultima seduta del consiglio comunale di Savona prima del voto è senza dubbio l'ultimo atto di un anno travagliato per la maggioranza di palazzo Sisto.
L'ormai ex maggioranza di centrosinistra ha infatti perso giorno dopo giorno pezzi importanti e ora fa la conta per quest'ultimo voto che vedrà sicuramente alcune defezioni.
Intanto Rete a Sinistra che con i suoi consiglieri Zunino e Acquilino ha tolto il sostegno a Berruti nel momento in cui si è chiuso ogni dialogo per il futuro. Poi in vista delle elezioni sono arrivati altri addii. Giampiero Aschiero quasi sempre favorevole ai provvedimenti della Giunta si è staccato e con la lista Savona Bella ha deciso di supportare Daniela Pongiglione. Stessa sorte per il consigliere del Pd Mauro Core ora candidato nella lista civica 'Noi per Savona'. E poi c'è Carlo Frumento, battitore libero che dirà no ai conti di palazzo Sisto.
E così il sindaco uscente si dovrà appellare oltre che al Pd, ai fedelissimi della sua lista civica, al consigliere di Barra a Sinistra Dario Lavagna, al socialista De Montis e alla new entry Livio Bracco, eletto cinque anni fa con il Popolo della Libertà e ora fervido sostenitore di Cristina Battaglia.
Fatti due conti tra assenze annunciate e voti favorevoli alla fine il bilancio probabilmente passerà anche se resteranno macchie indelebili nei conti. La vicenda dei derivati e l'ultimissima questione sull'assenza di risorse per i buoni libri delle scuole elementari (con la Giunta pronta a fare in corner un emendamento a doc, ndr) sono ferite pesanti per chi ha amministrato negli ultimi cinque anni il Comune.
Probabilmente non sarà dunque necessario il commissario anche se, e sarà un caso, nel giorno dell'ultimo consiglio si presenta alla stampa il nuovo prefetto di Savona. E' Giorgio Manari, 63 anni, e arriva dall'incarico di responsabile della sicurezza del Quirinale.
IL COMMENTO
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