cronaca

Entro luglio la riforma sarà affidata alle mani del Consiglio Regionale
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"La sanità ligure deve uscire dall'ipocrisia che chiude alla collaborazione con il privato, quando le liste d'attesa superano i tempi concepibili dall'essere umano, i cittadini sono obbligati a rivolgersi al privato pagando di tasca propria". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti presentando stamani a Genova con l'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale lo stato dei lavori della riforma del sistema sanitario regionale.

"La sanità ingiusta è quella che fa finta di essere tutta pubblica ma poi in realtà è in gran parte privata a causa dei tempi d'attesa troppo lunghi - ha detto Toti - Pubblica o privata, la sanità giusta deve dare dei tempi d'attesa ragionevoli mettendo in concorrenza i professionisti. La sanità del futuro nonostante i vincoli di bilancio deve rimanere universalistica e in grado di fornire un servizio ai cittadini compiuto - continua il presidente -. Perciò dobbiamo fare un grande lavoro di razionalizzazione delle risorse. Voglio una sanità in cui il privato aiuta il pubblico a fare efficienza. Dove un ottimo day hospital, una buona assistenza domiciliare, costino tre, quattro fino a cinque volte in meno rispetto a un ricovero. E' l'ora di dire basta a una sanità fatta in modo tale che i cittadini spesso si rivolgono al privato pagando di tasca propria perché non hanno buoni servizi dal pubblico".

Secondo l'assessore Viale "entro giugno la proposta di legge sarà approvata dal Consiglio regionale e entro luglio la riforma sarà affidata alle mani del Consiglio regionale per l'approvazione definitiva". Sono state 131 le e-mail con proposte e oltre 100 le manifestazioni di interesse dai territori arrivate negli ultimi mesi all'assessorato alla Sanità della Regione Liguria per migliorare la riforma da parte di Asl, privati, sindacati, ospedali, specialisti del settore e operatori sanitari. Oltre la metà dei 235 sindaci liguri sono stati consultati. Dall'Asl 1 è emersa la richiesta di procedere con il progetto dell'ospedale unico, dall'Asl 2 l'uniformità dei percorsi di cura, il ruolo dell'ospedale di Cairo Montenotte e la difesa del Santa Corona di Pietra Ligure, dall'Asl 3 l'impulso di procedere verso la realizzazione dell'ospedale del Ponente e una struttura in Valpolcevera, dall'Asl 4 la mancanza di servizi intermedi, dall'Asl 5 la realizzazione del nuovo ospedale di La Spezia. Il rettore dell'Università di Genova Paolo Comanducci ha annunciato che "a breve l'ateneo aprirà un tavolo tecnico con la Regione con un focus sugli ospedali San Martino, Gaslini e Galliera".