cronaca

Si attendono risposte dal Governo
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Circa mille lavoratori del turismo, mense, multiservizi e farmacie sono scese in piazza questa mattina per protstare contro il mancato rinnovo del conratto nazionale. Il presidio è iniziato in mattinata davanti a palazzo Tursi, muniti di bandiere e fischietti ci sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti.

Dopo essere partiti alle 9 da Palazzo Tursi hanno raggiunto la Prefettura dove adesso ci sarà un presidio prima dell’incontro con Prefetto in cui si chiedera di sensibilizzare l’attenzione del Governo su queste tematiche che in Liguria coinvolgono circa 100mila persone. A livello nazionale è del 70% - con punte dell'80% nel settore dei servizi di pulizia e ristorazione - la percentuale media di adesione allo sciopero intersettoriale promossa in oltre 50 piazza italiane.

Questa protesta, di carattere nazionale, probabilmente non resterà isolata se dal Governo non arriveranno risposte concrete nelle prossime 48 ore. Il corteo dopo aver creato qualche disagio alla circolazione si è spostato in via Roma in attesa dell’incontro con il Prefetto.
"Non si può andare avanti così - spiega Roberto Falara della Uiltucs - servono risposte rapide perché altrimenti sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Le controparti finora ci hanno fatto capire chiaramente che se questi lavoratori vogliono il contratto se lo devono pagare attraverso un abbassamento delle tutele individuali e collettive. In più c'è il problema della revisione della clausola sociale di salvaguardia che consente il riassorbimento dei dipendenti nei cambi di appalto".

"Questi lavoratori - aggiunge Antonella Cozzolino, Fisascat Cisl - sono soggetti a continui cambi di appalto e ogni volta rischiano o di rimanere a casa o di avere un taglio di ore che equivale a un taglio di salario". Sulla stessa lunghezza d’onda anche Silvia Avanzino della Fisascat Cisl: “Sono tantissime le donne in piazza che fanno un lavoro non semplice ma non c’è alcun tipo di riconoscimento come dimostra questo contratto bloccato ormai da alcuni anni”.

Oltre alla vertenza sul contratto nazionale, a Genova si vive da mesi quella che i sindacati chiamano un "vertenza nella vertenza": "Il Comune di Genova - dice Carlo Guarneri, Filcams Cgil - negli ultimi tempi ha affidato appalti al massimo ribasso. Secondo i nostri calcoli a giugno circa 300 lavoratori e lavoratrici del settore resteranno fermi e ci domandiamo quale tipo di servizio il Comune intente offrire ai cittadini in queste condizioni". Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dall'assessore Pino Boero.

ALLA SPEZIA - Diecimila i lavoratori interessati in provincia della Spezia, sei mila solo quelli del settore turistico. Una delegazione è scesa in piazza oggi alla Spezia con un presidio davanti alla Prefettura aderendo allo sciopero nazionale. Tra i lavoratori ospedalieri, c'è poi chi ha lamentato come da oggi siano scattate le strisce blu all'interno del nosocomio spezzino: un costo di 130 euro mensile per ogni lavoratore, a fronte di un salario da sei euro l'ora.